Secondo Locke la mente umana è
come un foglio di carta bianco: è l'esperienza che vi “scrive” sopra le idee;
ma come il foglio è predisposto alla scrittura, cosí la mente ha la facoltà di
formulare e di elaborare le idee. Anche le idee complesse, frutto dell'attività
della mente, hanno la loro origine (la loro materia prima) nelle idee semplici
che scaturiscono dall'immediatezza dell'esperienza sensibile.
J. Locke, Saggio
sull'intelletto umano, II, capp. I, 2-4; II, 1-2
Supponiamo che lo spirito sia
come si dice un foglio di carta bianco, privo di qualsiasi segno, senza nessuna
idea; come arriva a essere fornito di idee? [...]. Dall'esperienza,
nella quale è fondata tutta la nostra conoscenza, e dalla quale essa in ultima
analisi deriva. In primo luogo i nostri sensi, avendo rapporti con oggetti
sensibili particolari, convogliano nello spirito diverse percezioni distinte
delle cose, secondo i vari modi in cui quegli oggetti agiscono sui sensi. [...]
Chiamo sensazione questa grande fonte della maggior parte delle idee che
abbiamo, poiché essa dipende completamente dai nostri sensi e perché attraverso
i sensi agisce sull'intelletto. In secondo luogo l'altra fonte dalla quale
l'esperienza fornisce l'intelletto con idee è la percezione delle operazioni
del nostro proprio spirito dentro di noi, quando esso è impiegato intorno alle
idee che ha ottenuto. [...] Ma come chiamo sensazione la prima fonte delle
idee, cosí chiamo riflessione questa seconda fonte, perché, le idee che
essa fornisce sono soltanto quelle che lo spirito ottiene riflettendo sulle
proprie operazioni dentro se stesso. [...]
Alcune idee sono semplici,
altre complesse. Sebbene le qualità che agiscono sui nostri sensi siano,
nelle cose stesse, unite e mescolate in modo tale, che non c'è separazione né
distanza tra esse, tuttavia è evidente che le idee che esse producono nello
spirito entrano come semplici e non mescolate per opera dei sensi. Quando si è
rifornito di queste idee semplici, l'intelletto ha il potere di ripeterle,
paragonarle e unirle, in una varietà di modi che si può dire perfino quasi
infinita, e cosí può produrre a piacere nuove idee complesse. Ma né il genio
piú esaltato o l'intelletto piú vasto, per rapido e vario che sia il suo
pensiero, può inventare o costruire una nuova idea semplice nello
spirito, senza riceverla in uno dei modi prima menzionati, né l'intelligenza
può essere cosí forte da distruggere le idee che sono in essa. Per farci
una nozione migliore delle idee che riceviamo dalla sensazione, può non essere
inutile considerarle in relazione ai modi diversi in cui esse si avvicinano al
nostro spirito e si rendono percepibili da parte nostra. 1) Ce ne sono alcune
che entrano nel nostro spirito attraverso un solo senso. 2) Ce ne sono
altre che entrano nello spirito attraverso piú di un senso. 3) Ce ne
sono altre che si ricavano dalla sola riflessione. 4) Ce ne sono altre
che arrivano allo spirito e a esso sono suggerite attraverso tutti i modi
della sensazione e della riflessione.
(Grande Antologia Filosofica,
Marzorati, Milano, 1968, vol. XIII, pagg. 635-636)