Lukács
ritiene la categoria della totalità fondamentale per la comprensione dei
fenomeni storici particolari solo se intesa in modo dialettico. In questo senso
essa mostra la sua superiorità sulla concezione borghese capitalista.
G. Lukács, Storia e coscienza di classe
Il contrasto tra descrizione di un aspetto parziale della storia e della storia come processo unitario non è tuttavia una differenza di ambito, come nel caso della storia particolare e universale, ma un contrasto metodico, un contrasto di punti di vista. La questione di una comprensione unitaria del processo storico emerge necessariamente nella trattazione di ogni epoca, di ogni ambito parziale di ricerca, ecc. Qui appare l’importanza decisiva della considerazione dialettica della totalità. Infatti, è senz’altro possibile che qualcuno conosca e descriva un certo evento storico in modo sostanzialmente corretto, senza essere per questo in grado di cogliere ciò che questo evento è nella sua realtà effettiva, nella sua funzione reale nell’interno storico cui appartiene; quindi senza comprenderlo nell’unità del processo storico. [...]
La categoria della totalità non sopprime dunque – lo ripetiamo – i suoi momenti in un’unitarietà indifferenziata, in un’identità. La forma fenomenica della loro indipendenza, della loro legalità autonoma, che essi posseggono nell’ordinamento capitalistico di produzione, si scopre come mera apparenza in quanto si trovano l’uno con l’altro in un rapporto dialettico-dinamico e vengono perciò concepiti come momenti dialettico-dinamici di un intero, che è esso stesso dialettico-dinamico. “Il risultato a cui perveniamo – dice Marx – non è il fatto che produzione, distribuzione, scambio, consumo sono identici, ma che essi formano i membri di una totalità, differente all’interno di un’unità [...] Una certa forma di produzione determina quindi certe forme di consumo, di distribuzione e di scambio e certi rapporti di questi diversi momenti tra loro [...] Tra questi diversi momenti ha luogo un’interazione. E questo avviene in ogni intero organico”.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1975, vol. XXIII, pagg.
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