Lévinas, l'antisemitismo
L'antisemitismo non è né la semplice ostilità provata da una maggioranza nei confronti di una minoranza, né soltanto una xenofobia, né un qualsiasi razzismo, foss'anche la ragione ultima di questi fenomeni da esso derivati. Perché esso è la ripugnanza suscitata dall'ignoto dello psichismo altrui, dal mistero della sua interiorità o, al di là di ogni agglomerazione in un insieme e di ogni organizzazione in un organismo, dalla pura prossimità dell'altro uomo, e cioè dalla socialità stessa. Gli avvenimenti drammatici di questo XX secolo e il nazionalsocialismo che hanno sconvolto il mondo liberale sul quale, bene o male, poggiava - o riposava sugli allori - l'esistenza ebraica, hanno strappato il suo segreto apocalittico all'antisemitismo e hanno lasciato intravedere l'estremo, esigente e pericoloso destino dell'umano da esso per antifrasi , messo a nudo. Ancora oggi l'antisemitismo di destra e di sinistra, anche se si nasconde sotto altri nomi, si pensa attraverso le sequenze che l'hitlerismo ha impresso nei cervelli.
(Emmanuel Lévinas, L'al di là del versetto)