Secondo
Mach la scienza si basa sulla scoperta di elementi costanti e il suo scopo è
quello di risparmiare esperienze, risparmiare del lavoro.
E. Mach, Die Mechanik in ihrer Entwicklung
historisch-kritisch dargestellt, [La meccanica nel suo sviluppo
storico-critico]
Nella varietà dei fenomeni naturali alcuni ci appaiono abituali, altri straordinari, sorprendenti, sconcertanti, e perfino in contraddizione con i primi. Fino a quando siamo in questa situazione, non possiamo raggiungere una compiuta e unitaria concezione della natura. Si presenta allora il compito di ricercare gli elementi della stessa specie, sempre presenti pur nella varietà dei fatti. Solo in questo modo diventa possibile una descrizione e comunicazione sintetica ed economica di questi fatti. La scoperta di elementi costanti nei fenomeni piú diversi precede dunque la compressione unitaria, sinottica, piana e coerente dei fenomeni stessi. I pochi elementi semplici, sempre gli stessi, che si uniscono fra loro in modo abituale, si presentano come qualcosa di ben noto che non ci sorprende piú; nei fenomeni non v'è piú niente di estraneo, di nuovo, ci sentiamo a nostro agio; essi non hanno per noi piú nulla di oscuro, sono ormai spiegati. Questo di cui parliamo è un processo di adattamento del pensiero ai fatti.
L’economia dell’esposizione e della comunicazione è carattere essenziale della scienza; nell'economia sta il momento rassicurante, chiarificatore ed estetico della scienza; l’economia infine spiega l'origine storica della scienza. Al suo primo apparire l’economia è indirizzata solo alla soddisfazione immediata di bisogni materiali. Piú tardi, per l'artigiano e ancor piú per lo scienziato, diviene uno scopo economico anche il conseguire con il minor sforzo intellettuale la piú semplice e concisa conoscenza di un determinato dominio di fatti. Anche se all'inizio la conoscenza era soltanto un mezzo, successivamente, una volta che si siano sviluppate le esigenze spirituali connesse al nuovo scopo e si sia raggiunta la soddisfazione di esse, al bisogno materiale non si pensa piú.
Compito della scienza è ricercare ciò che è costante nei fenomeni naturali, gli elementi di questi, il modo del loro rapporto e la loro reciproca dipendenza. Mediante la descrizione chiara e completa la scienza cerca di rendere inutile il ricorso a nuove esperienze, di risparmiare esperienze. Una volta che si conosca la dipendenza reciproca di due fenomeni, l’osservazione di uno rende superflua quella dell’altro che è condeterminato dal primo. Anche nella descrizione può essere risparmiato del lavoro, usando metodi che permettano di descrivere in una sola volta e nel modo piú breve il maggior numero di fatti.
Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991,
vol. II, pag. 29