Marx, Il socialismo come superamento dell’ateismo

La domanda su Dio non può piú essere posta nel momento in cui ci si rende conto che è l’uomo a fare l’uomo. L’ateismo di Feuerbach poneva Dio come prodotto dell’uomo. Il socialismo si fonda sulla vita reale e quindi non ha piú bisogno dell’ateismo in quanto, essendo esso la negazione pratica della religione, non ha piú bisogno della negazione teorica. Il comunismo, come “negazione della negazione”, è affermazione.

 

K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Terzo manoscritto

 

Ma siccome per l’uomo socialista tutta la cosiddetta storia del mondo non è altro che la generazione dell’uomo mediante il lavoro umano, null’altro che il divenire della natura per l’uomo, egli ha la prova evidente, irresistibile, della sua nascita mediante se stesso, del processo della sua origine. Dal momento che la essenzialità dell’uomo e della natura è diventata praticamente sensibile e visibile, dal momento che è diventato praticamente sensibile e visibile l’uomo per l’uomo come esistenza della natura, e la natura per l’uomo come esistenza dell’uomo, è diventato praticamente improponibile il problema di un essere estraneo, di un essere superiore alla natura e all’uomo, dato che questo problema implica l’ammissione della inessenzialità della natura e dell’uomo. L’ateismo, in quanto negazione di questa inessenzialità, non ha piú alcun senso; infatti l’ateismo è, sí, una negazione di Dio e pone attraverso questa negazione l’esistenza dell’uomo, ma il socialismo in quanto tale non ha piú bisogno di questa mediazione. Esso comincia dalla coscienza teoricamente e praticamente sensibile dell’uomo e della natura nella loro essenzialità. Esso è l’autocoscienza positiva dell’uomo, non piú mediata dalla soppressione della religione, allo stesso modo che la vita reale è la realtà positiva dell’uomo, non piú mediata dalla soppressione della proprietà privata, dal comunismo. Il comunismo è, in quanto negazione della negazione, affermazione; perciò è il momento reale, e necessario per il prossimo svolgimento storico, dell’emancipazione e della riconquista dell’uomo. Il comunismo è la struttura necessaria e il principio propulsore del prossimo futuro; ma il comunismo non è come tale la méta dello svolgimento storico, la struttura della società umana.

 

K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino, 1949, pagg. 134-135