L’emancipazione
della Germania può avvenire soltanto per mezzo di chi in questo paese incarna
la sofferenza universale e proprio per questo rappresenta la via universale per
l’emancipazione, non di sé come classe, ma dell’umanità intera. Questo nuovo
soggetto politico è il proletariato e il movimento dialettico sarà quello della
“negazione della negazione”.
K. Marx, Critica della filosofia del
diritto di Hegel. Introduzione
Dov’è dunque la possibilità positiva dell’emancipazione tedesca?
Risposta: nella formazione di una classe con catene radicali, una classe della società civile che non sia una classe della società civile, una classe che sia la dissoluzione di tutte le classi, una sfera che, per la sua sofferenza universale, possieda un carattere universale e non rivendichi un diritto particolare, poiché non ha subíto un torto particolare, bensí l’ingiustizia di per sé, assoluta, una classe che non possa piú appellarsi a un titolo storico, bensí al titolo umano, che non si trovi in contrasto unilaterale con le conseguenze, ma in contrasto totale con tutte le premesse del sistema politico tedesco, una sfera, infine, che non possa emancipare se stessa senza emanciparsi da tutte le altre sfere della società, emancipandole di conseguenza tutte, e che sia, in una parola, la perdita completa dell’uomo e possa quindi conquistare nuovamente se stessa soltanto riacquistando completamente l’uomo. Questa decomposizione della società, in quanto classe particolare, è il proletariato.
Annali franco-tedeschi, Ed. del Gallo, Milano, 1965, pag. 141