Matte Blanco, Sul principio di simmetria

In questa lettura il filosofo mette in evidenza le conseguenze che si hanno quando il principio di simmetria, presente nella mente umana, s’impone ad ogni altro criterio logico come avviene nel pensiero schizofrenico.

 

I. Matte Blanco, L’inconscio e l’infinito, in “Scienza e tecnica”, Annuario della EST, Mondadori, Milano, 1983, pagg. 282-283

 

Incomincerò lo studio degli effetti del principio di simmetria considerando in primo luogo la sua azione sull’insieme dei numeri reali. Non mi soffermerò a considerare che cosa è un numero, né se il concetto di ordine è parte integrante di questo. Personalmente non trovo convincente la definizione di Bertrand Russell, tuttavia per i nostri scopi attuali è sufficiente tenere presente la sua affermazione che gran parte della matematica richiede la nozione di ordine.

Consideriamo adesso l’insieme dei reali nel suo ordine naturale, cioè secondo grandezza. Questo è un ordine totale definito per mezzo della coppia di relazioni asimmetriche precede-segue o minore-maggiore. Supponiamo adesso che a un certo momento subentri in questo insieme la validità del principio di simmetria. Allora, 1 è minore di 2 implica che 2 è minore di 1: 2 è minore di 3 implica che 3 è minore di 2 e cosí via. Si può facilmente vedere che, siccome lo stesso vale per ogni coppia di numeri reali, risulta in conseguenza che ogni numero è maggiore e allo stesso tempo minore di ogni altro numero. Poiché nella matematica “normale” nessun numero può essere allo stesso tempo piú grande e piú piccolo di un altro, ci troviamo cosí davanti alla sostituzione di un’incompatibilità con una compatibilità. Ci si domanda allora: “che cosa rimane in questo caso del concetto di numero?” Non voglio pronunciarmi adesso se scompare o no. È sicuro, però, che la maggior parte, forse la totalità dell’uso che si fa del numero in matematica scompare dalla circolazione e in conseguenza scompare anche gran parte della matematica.

[...]

Facciamo adesso un elenco delle altre cose che scompaiono quando vale il principio di simmetria:

a) Lo spazio, che è concepito come un ordine totale di punti.

b) Il tempo, che è un ordine totale di istanti.

Infatti, se il punto a precede il punto b e questo a sua volta precede a, possiamo, forse (un gran forse!), non negare l’esistenza dello spazio, ma certo non possiamo farne alcun uso. Lo stesso vale per il tempo se l’istante a precede l’istante b e anch’esso precede l’istante a.

c) Essendo il principio di simmetria incompatibile con lo spazio e il tempo, lo è anche con il movimento,

d) con ogni successione,

e) ogni cambiamento, e quindi

f) con la vita

g) con il pensare

h) con il morire.

 

Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991, vol. III, pag. 428-430