Giuseppe
Mazzini individua nella caduta della Repubblica fiorentina di Michelangelo la
fine per il nostro paese di un’epoca di libertà, iniziata con la nascita dei
Comuni medievali. Ma i germi di quella lotta e di quella speranza di libertà
non morirono del tutto.
Scritti
editi ed inediti di Giuseppe Mazzini, Galeati, Imola, vol. XXI,
“Frammento sull’Assedio di Firenze [del Gualandi]”, pag. 367
La
patria di Michelangiolo è caduta, e un’epoca italiana con essa. La libertà di
Firenze non era la libertà d’Italia, e nella comune servitú doveano maturarsi i
destini comuni a tutta la Penisola in una epoca che sorgerà. Ma quando il
popolo che cade è destinato a una seconda vita, la sua caduta dev’anche racchiudere
in germe fra le rovine gli auspicii e gli elementi del rinascimento. E tal fu.
Il pensiero religioso ed il popolare resero la difesa. Dio e il Popolo: non
altro sarà il grido del risorgimento.
Grande
Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1964, vol. VI,
pag. 147