La felicità autentica si
raggiunge soltanto perseguendo quella altrui. In linea con il suo utilitarismo
morale, Mill professa in questo brano una sorta di egoismo altruistico che vede
più felici le persone che si interessano della felicità altrui ma che in fondo
lo fanno ancora per se stessi.
Mi ritrovai in uno stato di depressione nervosa, quale tutti
occasionalmente possono aver provato, e non sentivo alcune interesse per la
gioia e per gli eccitamenti del piacere: uno di quegli stati d'animo in cui ciò
che era piacevole in altri momenti diventa insipido o indifferente... In una
tale condizione spirituale mi capitò di pormi direttamente la domanda: "
supponi che tutti gli obiettivi della tua vita vengano realizzati e tutti i cambiamenti
nelle istruzioni e opinioni ai quali tu aspiri possano essere effettuati
proprio in questo istante: sarebbe questa una grande gioia e felicità per te?
" E la voce irreprimibile della mia autocoscienza rispose
inequivocabilmente: " no? ". A questo punto sentii mancarmi il cuore.
L'intero fondamento su cui era costituita la mia vita crollava ".
Sono felici solamente quelli che si pongono obiettivi diversi dalla loro felicità personale: cioè la felicità degli altri, il progresso dell'umanità, perfino qualche arte, o occupazione perseguiti non come mezzi ma come fini ideali in se stessi. Aspirando in tal modo a qualche altra cosa trovano la felicità lungo la strada.