MANZONI, RELIGIONE E FILOSOFIA
La
religione è stata, fino ne' suoi primi tempi, e da' suoi primi apostoli,
paragonata a una milizia. Applicando questa similitudine, si può dire che chi
non vede o non sa apprezzare l'unità delle sue massime e delle sue discipline,
fa come chi trovasse strano che i soldati s'addestrino ai movimenti della
guerra, e ne sopportino le fatiche e le privazioni, quando non ci sono
nemici.
Le
filosofie puramente umane, richiedendo molto meno, sono molto più esigenti: non
fanno nulla per educar l'animo al bene difficile, prescrivono solo azioni
staccate, vogliono spesso il fine senza i mezzi: trattano gli uomini come
reclute, alle quali non si parlasse che di pace e di divertimenti, e che si
conducessero alla sprovvista contro de' nemicí terribili. Ma il combattirnento
non si schiva col non pensarci; vengono i momenti del contrasto tra il dovere e
l'utile, tra l'abitudine e la regola; e l'uomo si trova a fronte una potente
inclinazione da vincere, non avendo mai imparato a vincere le più fiacche. Sarà
forse stato avvezzo a reprimerle per motivi d'interesse, per una prudenza
mondana; ma ora l'interesse è appunto quello che lo mette alle prese con la
coscienza. Gli è stata dipinta la strada della giustizia come piana e sparsa di
fiori; gli è stato detto che non si trattava se non di scegliere tra i piaceri,
e ora si trova tra il piacere e la giustizia, tra un gran dolore e una
grand'iniquità. La religione, che ha reso il suo allievo forte contro i sensi, e
guardingo contro le sorprese, la religione, che gli ha insegnato a chieder
sempra de' soccorsi che non sono mai negati, gl'impone ora un grand'obbligo, ma
l'ha messo in caso d'adempirlo; e avergli chiesto un gran sacrifizio, sarà un
dono di più che gli avrà fatto. La religione, chiedendo all'uomo cose più
perfette, chiede cose più facili, vuole che arrivi a una grand'altezza, ma gli
ha fatta la scala, ma l'ha condotto per mano: le filosofie umane, contentandosi
che tocchi un punto molto meno elevato, pretendono spesso di più; pretendono un
salto che non è della forza dell'uomo.
(A.
MANZONI, Osservazioni sulla morale cattolica CAPITOLO
XIV.)