Come la religione è l'indice delle battaglie teoretiche degli uomini, lo stato politico lo è delle loro battaglie pratiche. Lo stato politico esprime quindi all'interno della sua forma, sub specie rei publicae, tutte le lotte, le esigenze, le verità sociali. (...). Il critico dunque non solo può, ma deve interessarsi dei problemi politici (...). Il nostro motto sarà quindi: riforma della coscienza, non mediante dogmi, bensì mediante l'analisi della coscienza mistica oscura a se stessa, sia che si presenti in modo religioso, sia in modo politico. Si vedrà allora come da tempi il mondo possiede il sogno di una cosa, di cui non ha che da possedere la coscienza, per possederla realmente. Sarà chiaro come non si tratti di tirare una linea retta tra passato e futuro, ma di realizzare le idee del passato. Si vedrà infine come l'umanità non incominci un lavoro nuovo, ma venga consapevolmente a capo del suo antico lavoro. Possiamo dunque sintetizzare in una parola la tendenza della nostra rivista: autochiarificazione (filosofia critica) del nostro tempo in relazione alle sue lotte e ai suoi desideri. Questo è un lavoro per il mondo e per noi. Esso può derivare solo da un unione di forze.
[K. Marx, lettera a Ruge del settembre 1843]