Dalla natura stessa del potere dispotico deriva che l'uomo solo che l'esercita lo faccia del pari esercitare da uno solo. Un uomo a cui i suoi cinque sensi dicono senza posa che egli è tutto, e che gli altri non sono niente, è naturalmente pigro, ignorante, voluttuoso. Abbandona quindi gli affari. Ma se li confidasse a parecchi, sorgerebbero fra quelli dei contrasti; si brigherebbe per essere il primo fra gli schiavi; il principe sarebbe costretto a rientrare nell'amministrazione. E più semplice perciò che l'abbandoni ad un visir, il quale avrà sin dal principio lo stesso potere di lui. L'istituzione di un visir è in questo Stato, una legge fondamentale.
(Montesquieu, “Lo spirito delle leggi”, II, cap. 5)