Mi affretto a proseguire, e a grandi passi, affinché non si creda che io faccia una satira del governo monarchico. No: se manca di una molla, ne ha un'altra. L'ONORE, vale a dire il pregiudizio di ogni persona e di ogni condizione, prende il posto della virtù politica di cui ho parlato e la rappresenta ovunque. Può ispirare le azioni più belle; può, unito alla forza delle leggi, condurre al fine del governo come la virtù stessa. Così nelle monarchie ben regolate tutti saranno presso a poco buoni cittadini, e si troverà di rado qualcuno che sia virtuoso, poiché, per essere virtuosi bisogna avere intenzione di esserlo, e amare lo Stato non tanto per sé, quanto per lo Stato stesso.
(Montesquieu, “Lo spirito delle leggi”, III, cap. 6)