MARCEL, problema e mistero

 

Fra problema e mistero c'è questa essenziale differenza: il problema è qualcosa che io incontro, che si trova nella sua interezza di fronte a me, e che posso pertanto delimitare e dedurre; mentre invece un mistero è qualcosa in cui io stesso sono impegnato e che non è perciò concepibile che come una sfera in cui la distinzione fra l'in-me e il davanti-a-me perde il suo significato... Mentre un problema autentico cade all'interno d'una certa tecnica in funzione della quale si definisce, un mistero trascende per definizione ogni possibile tecnica. È certamente possibile (logicamente e psicologicamente) degradare un mistero facendone un problema; ma si tratta di una procedura intrinsecamente viziosa e le cui origini risalgono forse ad una specie di corruzione dell'intelligenza. [...] Bisogna evitare con grande cura ogni confusione fra mistero e inconoscibile: l'inconoscibile, in realtà, non è che un limite del problematico e non può essere attualizzato senza contraddizione. Il riconoscimento del mistero, al contrario, è un atto dello spirito essenzialmente positivo, l'atto positivo per eccellenza ed in funzione del quale si rende rigorosamente definibile ogni positività.

 

(G. Marcel, Essere e avere)