All’inizio dei Principi matematici della
filosofia naturale Newton ci presenta una serie di definizioni ed assiomi
che trattano dei concetti fondamentali della meccanica. Al tempo, allo spazio e
al moto egli dedica uno Scolio, in cui espone la sua dottrina del tempo, spazio
e moto assoluti “senza relazione ad alcunché di esterno”. Essi sono
indispensabili alla sua legge di gravitazione universale e a tutta la fisica
classica, ma sono anche empiricamente indefinibili. Per cui Berkeley lo
accuserà di aver reintrodotto la metafisica nella scienza.
I. Newton, Princípi matematici
della filosofia naturale, Scolio
Fin qui è stato indicato in quale
senso da intendere, nel seguito, parole non comunemente note. Non definisco,
invece, tempo, spazio, luogo e moto, in quanto notissimi a tutti. Va notato
tuttavia, come comunemente non si concepiscano queste quantità che in relazione
a cose sensibili. Di qui nascono i vari pregiudizi, per eliminare i quali
conviene distinguere le medesime cose in assolute e relative, vere e apparenti,
matematiche e volgari.
I. Il tempo assoluto, vero,
matematico, in sé e per sua natura senza relazione ad alcunché di esterno,
scorre uniformemente, e con altro nome è chiamato durata; quello relativo, apparente
e volgare, è una misura (accurata oppure approssimativa) sensibile ed esterna
della durata per mezzo del moto, che comunemente viene impiegata al posto del
vero tempo: tali sono l’ora, il giorno, il mese, l’anno.
II. Lo spazio assoluto, per sua
natura senza relazione ad alcunché di esterno, rimane sempre uguale ed
immobile; lo spazio relativo è una dimensione mobile o misura dello spazio
assoluto, che i nostri sensi definiscono in relazione alla sua posizione
rispetto ai corpi, ed è comunemente preso come lo spazio immobile; cosí la
dimensione di uno spazio sotterraneo o aereo o celeste viene determinata dalla
sua posizione rispetto alla terra. Lo spazio assoluto e lo spazio relativo sono
identici per grandezza e specie, ma non sempre permangono identici quanto al
numero. Infatti se la Terra, per esempio, si muove, lo spazio della nostra
aria, che relativamente alla Terra rimane sempre identico, sarà ora una parte
dello spazio assoluto attraverso cui l’aria passa, ora un’altra parte di esso;
e cosí muterà assolutamente in perpetuo.
III. Il luogo è la parte dello
spazio occupata dal corpo, e in relazione allo spazio può essere assoluto o
relativo. [...]
IV. Il moto assoluto è la
traslazione del corpo da un luogo assoluto in un luogo assoluto, il relativo da
un luogo relativo in un luogo relativo. [...]
Definiamo, infatti, tutti i
luoghi dalle distanze e dalle posizioni delle cose rispetto a un qualche corpo,
che assumiamo come immobile; ed in seguito con riferimento ai luoghi predetti
valutiamo tutti i moti, in quanto consideriamo i corpi come trasferiti da quei
medesimi luoghi in altri. Cosí, invece dei luoghi e dei moti assoluti usiamo i
relativi; né ciò riesce scomodo nelle cose umane: ma nella filosofia occorre
astrarre dai sensi.
I. Newton, Principi matematici
della filosofia naturale, UTET, Torino, 1965, pagg. 104-108, 110