Nietzsche, Sulla borghesia e sul proletariato

Per Nietzsche la borghesia si caratterizza per il possesso dei beni e per il fatto che ama esibirli. Ciò provoca la reazione del proletariato, la cui caratteristica maggiore è il sentimento dell’invidia.

 

F. Nietzsche, Umano, troppo umano

 

304. Spiriti rivoluzionari e possidenti. L’unico mezzo contro il socialismo che sia in vostro potere è: di non sfidarlo, cioè di vivere voi stessi con moderazione e modestia, di impedire con tutte le forze l’esibizione di ogni sontuosità e di venire in aiuto dello Stato, quando grava sensibilmente di imposte tutto ciò che è superfluo e voluttuario. Non volete questo mezzo? Allora, voi ricchi borghesi, che vi chiamate “liberali”, confessate che è la vostra stessa profonda convinzione che trovate cosí terribile e minacciosa nei socialisti, e che però in voi ammettete come inevitabile, come se nei socialisti fosse qualcosa di diverso. Se voi, cosí come siete, non aveste il vostro patrimonio e la preoccupazione di conservarlo, questa vostra convinzione farebbe di voi dei socialisti: l’unica differenza tra voi e loro è il possesso. Dovete vincere innanzitutto voi stessi, se volete in qualche modo vincere sugli avversari della vostra prosperità. E fosse questa prosperità veramente benessere! Essa non sarebbe cosí esteriore, non provocherebbe tanto l’invidia, sarebbe piú comunicativa, benevola, conciliante e soccorrevole. Ma la falsità e l’istrionismo delle vostre gioie, che risiedono piú nel sentimento del contrasto (del fatto che gli altri non le hanno e vi invidiano) che non nel sentimento di pienezza e innalzamento delle forze – le vostre abitazioni, i vostri abiti, le vostre carrozze, le vostre vetrine e le esigenze del vostro palato e della vostra tavola; il vostro chiassoso entusiasmo per l’opera e per la musica, e infine le vostre donne, formate e cólte, ma di metallo non nobile, dorate, ma senza il suono dell’oro, da voi scelte come pezzi da parata e che anche si presentano come pezzi da parata: sono questi i velenosi propagatori di quella malattia del popolo, del socialismo che, come una rogna del cuore, si diffonde sempre piú rapidamente nella massa, ma che ha in voi la sua prima sede e focolaio di incubazione. E chi potrebbe ancora oggi trattenere questa peste?

 

F. Nietzsche, Umano, troppo umano, Mondadori, Milano, 1970, vol. I, pagg. 99-100