NOZICK, LA VERA UTOPIA E' LO STATO MINIMO

 

Nella prima parte abbiamo sostenuto che la stato minimo è moralmente legittimo; nella seconda parte abbiamo sostenuto che nessuno stato più esteso può essere moralmente giustificato, che qualsiasi stato più esteso dello stato minimo violerebbe (violerà) i diritti degli individui. Questo stato moralmente favorito, il solo stato moralmente legittimo , il solo moralmente tollerabile, vediamo adesso che è anche quello che realizza al meglio le aspirazioni utopiche di innumerevoli sognatori e visionari. Preserva ciò che tutti possiamo conservare della tradizione utopica e apre il resto di questa tradizione alle nostre aspirazioni individuali . Si richiami ora alla mente l’interrogativo all’inizio di questo capitolo. Lo stato minimo, la struttura per utopia non è forse una visione attraente ?

 

Lo stato minimo ci tratta come individui inviolabili, che agli altri non è lecito usare in certi modi come mezzi, o arnesi o strumenti o risorse,; ci tratta come persone dotate di diritti individuali con la dignità che ciò comporta. Trattandoci con riguardo, rispettando i nostri diritti, ci permette, individualmente o con chi vogliamo, di scegliere la nostra vita e di realizzare le nostre aspirazioni e la concezione che abbiamo di noi stessi, tanto quanto possiamo, con l’aiuto della cooperazione volontaria di altri individui dotati della stessa dignità. Come potrebbe uno stato o un gruppo di persone osare fare di più ? O di meno ?

 

(Anarchia, stato e utopia, p. 337)