NIETZSCHE, GLI ANNEBBIAMENTI DELLA COSCIENZA TEDESCA

Un passo tratto da "Al di là del bene e del male" dove Nietzsche riflette sull'attitudine tedesca a crearsi volontariamente dei nemici, e nel quale anche lo stesso autore fa autocritica. Tuttavia la storia ci insegnerà che l'antisemitismo, lungi dall'essere un piccolo annebbiamento, fu un grande black-out.

251. Non bisogna farci caso se sullo spirito di un popolo, che soffre e vuole soffrire di febbre nervosa nazionale e di ambizione politica, passa ogni sorta di nubi e di perturbamenti, piccole crisi insomma di ristupidimento: per esempio, tra i Tedeschi di oggi, ora la stupidità antifrancese, ora quella antisemita, ora quella antipolacca, ora quella cristiano-romantica, ora la wagneriana, ora quella teutonica, ora la prussiana [...] e comunque si vogliano chiamare, questi piccoli annebbiamenti dell'intelletto e della coscienza tedeschi. Mi si perdoni se anche io, facendo una breve rischiosa sosta in questa regione molto infetta, non sono stato del tutto risparmiato dalla malattia e ho cominciato, come tutti, a formulare pensieri su cose che non mi riguardano per nulla: primo segno, questo, dell'infezione politica. [...]

(F. Nietzsche, Al di là del bene e del male, 1886, versione di Ferruccio Masini, Edizioni Adelphi, 1977, pag. 163)