Ockham, Crisi della ragione

L’opera di Ockham è l’esempio piú evidente della crisi di fiducia nella ragione, in cui sfocia la tarda Scolastica. La ragione viene radicalmente ridimensionata nelle sue pretese: Ockham contrappone al principio di causa e al finalismo il criterio dell’assoluta libertà di Dio. La conseguenza è la separazione netta tra ragione e fede e l’affermazione della piú completa autonomia della logica dalla teologia.

 

 fonti diverse

 

1      Non prima compete a Dio non poter fare l’impossibile che competa all’impossibile non poter essere fatto; e neppur non prima compete all’impossibile non poter essere fatto che a Dio non poter fare l’impossibile (In I Sententiarum, 43, 2, E).

2      Tutto ciò che la creatura ha di reale, come qualcosa d’inerente a sé, lo ha da Dio come dal principio [...]. Non è un modo proprio di parlare il dire che l’essere possibile compete alla creatura, ma piú propriamente si deve dire che la creatura è possibile, non per una qualche cosa che ad essa convenga, ma perché può essere di fatto nella natura (In I Sententiarum, 43, 2, F).

3      Dio fa frequentemente con molti mezzi ciò che potrebbe fare con mezzi minori; e tuttavia non fa male perché per il solo fatto che egli vuole, ciò che è fatto da lui è buono e giusto (In I Sententiarum, 17, 3, D, F).

4      Dio, commettendo il peccato, non pecca (Centiloquium theologicum, 5, C).

5      Non include contraddizione il fatto che Dio assuma la natura asinina; Dio può assumere una pietra e un legno (Centiloquium theologicum, 6, A).

6      La testa di Cristo è il piede di Cristo (ibidem).

7      Uno stesso corpo può essere, in un luogo, freddo o caldo, dolce o amaro, umido o secco, e in un altro no (Centiloquium theologicum, 29).

8      Bisogna negare il ragionamento nella teologia, giacché, benché esso abbia evidenza in materia creata e naturale, non ha tuttavia valore in materia increata, e precisamente nelle proposizioni o nei termini della Trinità divina (Centiloquium theologicum, 55, C).

9      La proposizione: ciò che in Dio è il Padre è anche il Figlio implica contraddizione sul piano della scienza naturale [...] e cosí giudicarono Aristotele e tutti i filosofi antichi e moderni astrazione fatta dalla fede (Centiloquium theologicum, 59).

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1966, vol. V, pag. 144)