Cicerone è
la fonte piú importante per conoscere il pensiero di Panezio: il De officiis ciceroniano è infatti
costruito sul modello dell’opera di Panezio Perì toû kathékontos (“Sul
dovere”).
Cicerone, De
officiis, I, 9
Tre dunque, secondo Panezio, sono i
casi che si presentano, quando si deve prendere una deliberazione. Riflettere
cioè se sia onorevole o turpe a farsi ciò che è argomento di deliberazione:
nella quale considerazione spesso gli animi ondeggiano in opposti pensieri.
Ricercare poi ed esaminare se l’argomento preso in considerazione possa
arrecare o no le comodità e le giocondità della vita, gli averi, il benessere,
il credito e il potere, con i quali portiamo giovamento a noi stessi ed ai
nostri; la quale deliberazione rientra nel campo dell’utile. Si è infine
incerti nel deliberare, quando ciò che sembra utile contrasta con ciò che è
moralmente onorevole: mentre infatti l’utilità ci trascina verso di sé e
l’onestà anche ci chiama a sé, avviene che il nostro animo vacilli nel prendere
una decisione e rimanga perplesso fra opposti pensieri.
(Cicerone, De officiis, Rizzoli, Milano, 1987, pagg. 81-83)