Il filosofo americano è convinto che se è
vero che è l’uomo che crea la parola, senza la parola anche l’uomo non sarebbe
quello che è.
Ch. S. Peirce, L’uomo, un segno
L’uomo crea la parola, e la parola significa quello che l’uomo la fa significare. Ma poiché l’uomo può pensare solo per mezzo di parole o altri simboli esterni, questi potrebbero rivoltarsi e dire: “Tu non significhi nulla che non ti abbiamo insegnato noi, e soltanto cosí tu indirizzi qualche parola come interpretante del tuo pensiero. Di fatto, dunque, uomini e parole si educano reciprocamente; ogni arricchimento della informazione umana coinvolge ed è coinvolto da un corrispondente arricchimento dell’informazione della parola.
La parola o il segno che l’uomo usa è l’uomo stesso. Perché il fatto che ogni pensiero è un segno, insieme al fatto che la vita è un seguito di pensieri, prova che l’uomo è un segno. Cosí, il fatto che ogni pensiero è un segno esterno, prova che l’uomo è un segno esterno. In altri termini, l’uomo e il segno esterno sono la stessa cosa, nello stesso senso in cui la parola homo e man sono identiche. Cosí il mio linguaggio è la somma totale di me stesso; poiché l’uomo è il pensiero.
P. Brondi, Ferdinand de Saussure e il
problema del linguaggio nel pensiero contemporaneo, G. D’Anna,
Messina-Firenze, 1979, pagg. 332