Accontentarsi
della luce di una candela che illumina il presente e un futuro limitato appare
a K. R. Popper (1902-1994) una premessa che, a partire da Locke, ha
condizionato negativamente gran parte della filosofia, soprattutto quella
anglosassone. Il riferimento è alle concezioni di tipo utilitaristico e, in
generale, alle autolimitazioni della filosofia analitica.
K. R.
Popper, Come io vedo la filosofia, 8
Di
conseguenza, non vedo la filosofia come un tentativo di fornire le fondamenta o
l'impalcatura concettuale per risolvere problemi che potrebbero sorgere nel
vicino o piú lontano futuro. John Locke lo fece: voleva scrivere un saggio di
etica e ritenne necessario, prima, procurarne le premesse concettuali.
Il suo
Saggio consiste in queste premesse e la filosofia britannica da allora
in poi (con pochissime eccezioni, tra cui alcuni dei saggi politici di Hume)
rimase impantanata in queste premesse.
(K. R.
Popper, Come io vedo la filosofia, 8, in “La cultura”, XIV, 4, 1976,
pag. 395)