Secondo Popper l’esistenza di Mozart e delle sue opere è una prova sufficiente per dimostrare che nel mondo non c’è il dominio assoluto del determinismo, ma vi è spazio anche per la creatività.
K. R. Popper, Società aperta, universo aperto, Borla, Roma, 1984,
pagg. 83-86
Popper: Il mondo è creativo. E questo risulta palese dal fatto che esso ha creato un Mozart, capace ti creare le opere-di-Mozart. Fuor d’ogni dubbio, Mozart ha imparato una quantità di cose da suo padre, da Bach e dai maestri italiani. Ma sarebbe davvero ridicolo asserire che la musica di Mozart non sia nient’altro che una generalizzazione di tutto questo. È perfettamente chiaro che il fatto che egli ha ascoltato molta musica, prima ti comporre, non pone in questione il valore delle sue creazioni.
Kreuzer: Questo, però, significa anche una qualche mancanza di comprensione tra Lei e i Suoi critici e forse tra Lei e il Suo pubblico. Quando il problema viene posto come un contrasto tra induttivismo e deduttivismo, manca un elemento essenziale – il “creativismo”.
Popper: Sí, naturalmente.
Kreuzer: Ma da dove viene il
creativo?
Popper: L'ho detto molto spesso. L'ho ripetuto tante volte. Il contrasto tra induttivismo e deduttivismo riguarda soltanto la logica, e non si riferisce al processo creativo. E proprio qui sta lo sbaglio dell'induttivismo. Esso vuole sostituire il processo creativo con l'induzione. L'apparente contrasto riguarda solo il fatto che io dico: oltre la deduzione, non c’è nessuna forma logica di inferenza. La cosiddetta induzione non è una tale forma di inferenza. La cosiddetta induzione non è una tale forma logica. E se si dice che essa è una forma creativa, allora replico: l'induzione, se esistesse, sarebbe una forma meccanica, non creativa, che ci si impone. In realtà, non ci si impone nulla, e noi siamo creativi, e perveniamo di continuo, ad opera di atti creativi, a nuove teorie. Di contro a ciò, l'induttivista, che in effetti è un positivista e un meccanicista e che non vuol riconoscere l’elemento creativo nell'uomo, dice: bene, queste cose ci si impongono dall'esterno. Sono le impressioni sensoriali che ci informano, o le mutazioni darwiniane o le biforcazioni di Prigogine – o comunque le si voglia chiamare. Com'è che le chiama Lorenz?
Kreuzer: Folgorazioni...
Popper: Ma appunto esistono questi atti creativi, e sono essi che rendono il mondo interessante. La vita, l'universo stesso, prima che vi apparisse la vita, è creativo; ma la prova di questa creatività si ha prima ad opera della vita, e 1a prova decisiva si ha attraverso Mozart.
K. R. Popper, Logica della ricerca e società aperta, Antologia a
cura di D. Antiseri, La Scuola, Brescia, 1989, pagg. 214-216