Per Porfirio
è insensata e inconcepibile una religione che oltraggia i sapienti ed esalta
gli ignoranti. Il filosofo greco reagisce indignato di fronte alla provocazione
di Paolo, che chiama “stoltezza” la sapienza dei Greci e che insiste sul fatto
che i chiamati da Cristo sono poveri e ignoranti. Se la nostra scienza è
“irragionevolezza” e “ignoranza” agli occhi del Dio dei cristiani, allora –
esclama Porfirio – evviva l’irragionevolezza e l’ignoranza. Infatti Paolo non
mette in evidenza la purezza d’animo dei fanciulli – esaltata nei Vangeli –, ma
la loro lontananza dal sapere filosofico.
Contro i cristiani, fr. 52 Harnack
Se i misteri sono nascosti ai sapienti
e sono svelati invece ai fanciulli ancora piccoli e ai lattanti, è meglio
cercare con ardore l’irragionevolezza e l’ignoranza. La grande trovata di
Cristo su questa terra è quella di aver nascosto ai saggi il raggio della
scienza per svelarlo alle persone insensate e infantili.
(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1966, vol. I,
pag. 765)