Prodico, Maestro del linguaggio

Era logico che nel tipo di lavoro che i sofisti svolgevano nelle loro scuole una parte importante fosse dedicata a una minuziosa analisi del significato delle parole, allo studio dei sinonimi, alle etimologie, ecc. In questo esercizio sembra che su tutti primeggiasse il sofista Prodico.

 

Fr. 84 A 17 DK (Platone, Lachete, 197 b, d)

 

[Nicia:] – Ma, mi pare, il non aver paura non è lo stesso che l’aver coraggio. Ed io credo che il coraggio unito a prudenza sia toccato ad assai pochi, mentre audacia e ardire e mancanza di paura unita a imprudenza, a moltissimi. [Socrate:] – Non ribatter nulla, Lachete; ché mi pare tu non ti sia accorto come questa teoria egli [Nicia] l’ha appresa dal nostro amico Damone, e Damone somiglia molto a Prodico, il quale ha fama di esser tra i sofisti il piú bravo a far di queste distinzioni di parole.

 

(I Presocratici, Laterza, Bari, 19904, pag. 955)