Questi due brevissimi passi riportati
da Diogene Laerzio e da Aristotele, se messi in relazione fra loro, ci
permettono di comprendere le conseguenze del relativismo: la possibilità di
rendere debole ciò che è forte, e viceversa. Ma Protagora non proponeva un
relativismo assoluto, in quanto teneva in gran conto il bene comune e
l’opinione dei piú.
Frr. 80 B 6a
(Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 51) e 6b (Aristotele, Retorica,
B 24, 1402a 23) DK
1 Intorno ad ogni oggetto ci sono due
ragionamenti contrapposti.
2 Render piú forte l’argomento piú debole.
(I
Presocratici, Laterza, Bari, 1990, pagg. 895-896)