"L'uomo piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori,
come una casa. Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? E
ch'io possa conoscervi se non vi costruisco a modo mio? E voi me, se non mi
costruite a modo vostro? Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a
dar forma. Ma che conoscenza può essere? E' forse questa forma la cosa stessa?
Sì, tanto per me, quanto per voi; ma non così per me come per voi: tanto vero
che io non mi riconosco nella forma che mi date voi, nè voi in quella che vi do
io; e la stessa cosa non è uguale per tutti e anche per ciascuno di noi può di
continuo cangiare, e difatti cangia di continuo.
Eppure, non c'è altra
realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare
a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma
che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per
me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso
io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma
costruendomi, appunto"
[Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila, ed. Mondadori, 1969,
pp.59/60]