SERGIO QUINZIO, LA SCONFITTA DI DIO

 

Ma la storia di Dio è, fin dalla prima pagina della Bibbia, una storia di sconfitte. [...]La creazione, in quanto altro da Dio, comporta dunque almeno la possibilità di opporsi alla volontà di Dio, la possibilità della colpa e della morte: immediatamente dopo la ribellione di Adamo ed Eva, la Bibbia racconta l'assassinio di Abele compiuto dal fratello Caino. Entra così la morte, che Dio "non ha creato" (Sap 1, 13). [...] S'instaura, nel momento stesso della creazione, una condizione di estrema precarietà. [...]A rigore, Dio, essendo giusto, dovrebbe impedire l'ingiustizia, annientare coloro che compiono il male, come quando, è scritto nel libro dell'Esodo, di fronte alle colpe degli ebrei usciti dall'Egitto rifiuta di accompagnare il suo popolo. [...] Già con la creazione, dunque, Dio è costretto ad allontanarsi dal mondo, e la sua giustizia, per quel tanto che cerca di coesistere con il mondo, è costretta a farlo applicando la terribile legge dell'espiazione per mezzo del sangue, la quale giungerà a coinvolgere, nella croce di Cristo, Dio stesso.

 

(Sergio Quinzio, La sconfitta di Dio, Adelphi, Milano, 1992, pp. 39 - 42)