In questa
lettura Rosmini distingue due tipi di sintesi. La prima è quella tradizionale,
che congiunge le idee fra di loro, mente la seconda permette la nascita di
nuove idee (chiaro riferimento ala dottrina kantiana sui giudizi analitici e
sintetici). Egli distingue poi fra una “sintesi primitiva”, che pone in
relazione l’idea dell’essere con il sentimento fondamentale, e
una “facoltà integratrice”, per la quale l’uomo è in grado di ripercorrere
all’indietro il procedimento logico.
A. Rosmini, Nuovo saggio sull’origine delle
idee
Taluno riduce tutte le operazioni dell’umano intendimento all’analisi ed alla sintesi. Io osserverò solamente, che due generi di sintesi conviene con ogni diligenza distinguere, l’uno dall’altro differentissimi, e in uno l’intendimento mette fuori una particolare sua efficacia piú che nell’altro. La sintesi non si può già definire in generale, come si suole, “una congiunzione delle idee”. Questo è un genere di sintesi; ve n’ha un altro che richiede maggiore attenzione: in questo lo spirito non congiunge solo piú idee possedute, ma produce a se stesso delle idee nove. Ed egli fa ciò in due modi. Il primo modo è quello della sintesi primitiva, nella quale congiunge un sentimento coll’idea dell’essere, e produce le percezioni e idee delle cose (ll8-l32). Il secondo appartiene alla facoltà integratrice dell’intendimento, mediante la quale dall’idea dell’effetto l’uomo sale di repente a formarsi l’idea della causa, o fa altro simil passaggio. (623 e segg.). Con questo secondo modo si producono delle idee negative, col primo delle positive.
A Rosmini, Nuovo saggio sull’origine delle
idee, Libraria Editoriale Sodalitas- Centro internazionale di studi
rosminiani, Stresa, riproduzione anastatica in due volumi dell’edizione Intra
del l875-l876, vol. I, pag. 663, nota l