Come Pitagora, anche i rappresentanti
della scuola eleatica provenivano dalle coste dell’Asia Minore, e fornirono
nella Magna Grecia il loro maggiore contributo alla filosofia. Fra i motivi di
questo spostamento da est verso ovest si deve considerare la sempre maggiore
pressione esercitata dai Persiani sulle colonie greche dell’Asia Minore.
Riportiamo alcuni frammenti di
Senofane sulla divinità, brevi, ma sufficienti comunque a testimoniare la
profondità del suo pensiero. Questi frammenti mostrano gli enormi passi avanti
compiuti dall’attività speculativa della ragione filosofica, e costituiscono un
esempio dell’interpretazione monistica della realtà propria di tutta la scuola
eleatica. Il monismo è una concezione filosofica che tende a ricondurre tutte
le cose a un unico principio materiale (materialismo) o spirituale (idealismo).
Frr. 21 B 23, 24, 25, 26 DK (Clemente
Alessandrino, Stromata, V 109; Sesto Empirico, Contro i matematici,
IX, 144;
Simplicio, Fisica, 23, 19; Simplicio, Fisica, 22, 9)
1 (23) Senofane di Colofone, insegnando che
dio è uno e incorporeo, si esprime cosí: Uno, dio, tra gli dèi e tra gli uomini
il piú grande, né per aspetto simile ai mortali, né per intelligenza.
2 (24) Tutto intiero vede, tutto intiero
pensa, tutto intiero ode.
3 (25) Ma senza fatica con la forza del
pensiero tutto scuote.
4 (26) Sempre nell’identico luogo permane
senza muoversi per nulla, né gli si addice recarsi or qui or là.
(I Presocratici, Laterza,
Bari, 19904, pagg. 174-175)