Spinoza, Il male è una conoscenza inadeguata

In un sistema in cui la conoscenza è finalizzata alla pratica del Bene, anzi, quando il Bene e la “beatitudine” coincidono con la conoscenza della Natura, il male non può essere altro che mancanza di conoscenza o “conoscenza inadeguata”.

 

B. Spinoza, Etica, Parte quarta, Prop. LXIV

 

Proposizione LXIV

 

La conoscenza del male è una conoscenza inadeguata.

 

dimostrazione

 

La conoscenza del male (per la Prop. 8) è la Tristezza stessa in quanto ne siamo consci. Ma la Tristezza è il passaggio ad una minore perfezione (per la Def. 3 degli Affetti) la quale perciò non può essere conosciuta mediante l'essenza stessa dell'uomo (per le Prop. 6 e 7 della III parte); e quindi (per la Def. 2 della III parte) è una passione che dipende da idee inadeguate (per la Prop. 3 della III parte) e di conseguenza (per la Prop. 29 della II parte) la sua conoscenza, cioè la conoscenza del male, è inadeguata. C.D.D.

 

corollario

 

 Da ciò deriva che se la Mente avesse solo idee adeguate non formerebbe alcuna nozione del male.

 

(B. Spinoza, Etica e Trattato teologico-politico, UTET, Torino, 1988, pag. 323)

 

G. Zappitello, Antologia filosofica, G. D'Anna. Quaderno II/4, Spinoza, un filosofo “solitario”. Capitolo Nove. Spinoza: more geometrico omnia demonstranda