Dio, ossia la Natura, è punto di
partenza e punto di arrivo, sia sul piano logico e della conoscenza, sia su
quello ontologico.
La Natura, quindi, non può essere considerata una cosa statica: al suo interno
si esplica una attività. Ora, se consideriamo che tutte le cose sono in
Dio (nella Natura), l'azione della Natura non può svolgersi che su se stessa,
provocando però uno sdoppiamento fra soggetto (Natura naturans) e
oggetto (Natura naturata). All'interno di questo processo dinamico della
Natura emerge con chiarezza il problema del rapporto fra libertà e necessità.
B. Spinoza, Etica, Parte
prima, Prop. XXIX
Proposizione XXIX
Nella Natura non vi è nulla di
contingente, ma tutte le cose sono determinate dalla necessità della divina
Natura ad esistere e a operare.
dimostrazione
Tutto ciò che è, è in Dio (per la
Prop. 15): ma non si può dire che Dio sia una cosa contingente. Infatti
(per la Prop. 11), esiste necessariamente e non in modo contingente.
Quindi i modi della natura divina sono da essa stessa derivati in modo
necessario e non contingente (per la Prop. 16), e ciò o in quanto si
consideri la natura divina in senso assoluto (per la Prop. 21), o in
quanto la si consideri determinata ad agire in un certo modo (per la Prop.
27). Inoltre Dio non solo è causa di questi modi in quanto semplicemente
esistono (per il Cor. della Prop. 24), ma anche in quanto si considerano
determinati a operare qualcosa (per la Prop. 26). Poiché se non sono
determinati da Dio (per la stessa Prop.) è impossibile, non già
contingente, che si determinino da sé; viceversa (per la Prop. 27) se
sono determinati da Dio, è impossibile, non già contingente, che si rendano
indeterminati da soli. Perciò tutte le cose sono determinate dalla necessità
della natura divina non solo ad esistere, ma anche ad esistere e operare in un
certo modo, e non vi è nulla di contingente. C.D.D.
Scolio
Prima di passare oltre voglio qui
spiegare, o piuttosto far notare, che cosa dobbiamo intendere per Natura naturans
e per Natura naturata. Ritengo infatti che, da quanto precede, risulti
che per Natura naturans dobbiamo intendere ciò che è in sé e per sé è
concepito, ossia quegli attributi della sostanza che esprimono un'essenza
eterna e infinita, cioè (per il Cor. I della Prop. 14 e il Cor.
2 della Prop. 17) Dio, in quanto è considerato causa libera. Invece per Natura
naturata intendo tutto ciò che deriva dalla necessità della natura di Dio,
o di ciascuno dei suoi attributi, in quanto considerati come cose che sono in
Dio e che non possono essere né esser concepite senza Dio.
(B. Spinoza, Etica e Trattato
teologico-politico, UTET, Torino, 1988, pagg. 112-113)