SCHILLER, SULLA GRAZIA

 

Nella dignitą... Lo spirito si comporta da padrone del corpo, perché qui esso deve affermare la sua autonomia contro l'imperioso istinto, che procede ad azioni senza di lui e vorrebbe sottrarsi al suo giogo. Nella grazia invece governa con liberalitą, perché qui č lui che mette in azione la natura e non trova alcuna resistenza da vincere... La grazia sta dunque nella libertą dei moti volontari; la dignitą nel dominio di quelli involontari. La grazia lascia una parvenza di spontaneitą alla natura, lą dove questa adempie gli ordini dello spirito; la dignitą invece la sottomette allo spirito, lą dove essa vorrebbe regnare. Nella dignitą... ci č presentato un esempio della subordinazione dell'elemento sensibile a quello morale... Nella grazia, invece la ragione vede la propria esigenza soddisfatta nella sensibilitą. [...] Avendo dignitą e grazia campi diversi per la loro manifestazione, non si escludono vicendevolmente nella medesima persona; ...anzi soltanto dalla grazia la dignitą riceve la sua convalidazione, e soltanto dalla dignitą la grazia riceve il suo valore.

 

(Schiller, Grazia e dignitą)