Telesio, Il tutto è costituito di tre elementi

Telesio non condivide la concezione classica che vuole tutte le cose costituite da quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco); per lui gli elementi costitutivi di tutti gli enti sono tre: due nature agenti (il caldo e il freddo), e una massa corporea (la materia) che non muta mai.

 

B. Telesio, De rerum natura iuxta propria principia, cap. IV

 

Sia il calore sia il freddo sono incorporei, dal momento che il calore emanante dal Sole o anche dal nostro fuoco e il freddo emanante dalla Terra sembra emanando non siano congiunti ad alcunché di corporeo; e l'uno e l'altro penetrano fin nell'interno delle cose tutte, anche le piú dense e le piú profonde e si insinuano entrambi in qualunque loro parte e in qualunque punto. Cosicché non rimane punto alcuno delle cose che non venga occupato tutto nell'intimo dal calore o dal freddo che subentrino, se questo non è la sola massa o il solo calore o il solo freddo o entrambi; tutto ciò, evidentemente, non potrebbe affatto avvenire se [i due princípi] fossero corporei. La terra non risulta dal solo freddo, né il Sole e le altre stelle o qualsiasi altra parte del cielo, né ente alcuno che siano costituiti dal calore, risultano dal solo calore; ma tutti appaiono risultare anche dalla mole corporea. [...] E poiché non si percepisce azione alcuna del freddo o del calore, che possa sembrare emessa dal puro calore o dal puro freddo senza che essi ineriscano ad alcuna massa corporea, occorre di necessità [attribuire alla] costituzione degli enti di natura, di cui noi andiamo indagando i princípi e la natura costitutiva, anche la massa corporea. Pertanto bisogna porre senz'altro alla base [degli enti] tre princípi: due nature agenti, il caldo e il freddo e una massa corporea; e questa è parimenti propria e congrua all'uno e all'altro principio ed è atta ad espandersi, a dilatarsi, a condensarsi e a ridursi e ad assumere quella disposizione che il caldo e il freddo richiedono. [...]

Pertanto da Dio Ottimo Massimo fu creata la massa corporea in modo che le nature agenti e operanti la penetrassero e sussistessero in essa e le conferissero ciascuna la propria specie e disposizione, atta all'indole e all'azione operativa loro, cosicché da quella potessero derivare il cielo e la terra e tutti gli altri enti.

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1964, vol. VI, pagg. 1240-1241)