TOMMASO D'AQUINO, IL VALORE DELLA CONOSCENZA
Il senso è una potenza passiva fatta per esser modificata dal sensibile esterno. Il fattore modificante esterno è dunque ciò che per sé viene percepito dal senso, e secondo la diversità del quale si distinguono le potenze Bensì live. Ma c'è una doppia modificazione : una naturale e l'altra spirituale. La naturale è quella con cui la forma del modificante è ricevuta dal modificato nel suo essere naturale, come il calore nel corpo riscaldato. La spirituale invece è quella secondo cui la forma del modificante viene ricevuta dal modificato nel suo essere spirituale, come la torma del colore nella pupilla, che non diventa perciò colorata. Nel processo sensitivo si richiede una modificazione spirituale, per cui si produca nell'organo del senso la forma intenzionale sensibile (31). Diversamente, se bastasse una modificazione naturale, tutti i corpi naturali, sentirebbero quando sono modificati. In alcuni sensi, però, si trova la modificazione spirituale soltanto, come nella vista. In altri invece, con quella spirituale, anche la modificazione naturale o per parte del solo soggetto, o anche per parte dell'organo. Per parte poi dell'oggetto, c'è una mutazione naturale quanto al luogo nel suono che e l'oggetto dell'udito: giacché il suono è prodotto dalla percussione e dal movimento del? aria; nell'odore invece, che è oggetto dell'olfatto, c'è una modificazione per alterazione, giacché bisogna che il corpo, affinché spiri odore, sia in certo modo alterato dal calore (32). — C'è ancora una modificazione naturale nel tatto e nel gusto da parte dell'organo, giacché si riscalda la mano che tocca oggetti caldi, e viene umettata la lingua dall'umidità dei sapori. L'organo invece dell'olfatto o dell'udito non è alterato da alcun mutamento naturale ne] sentire, se non per accidens. Ma la vista, poiché non importa modifica naturale ne dell'organo, ne dell'oggetto, fra tutti i sensi è quello massimamente spirituale.
(Tommaso d'Aquino, Summa Theologica, p. I, q. LXXVIII, art. 3)