Visto il carattere metafisico
della scienza
nuova, che ha i suoi fondamenti nella Provvidenza divina - una
provvidenza riconosciuta da tutte le religioni -, questa scienza
non potrà essere altro che, come scrive Vico, “una teologia civile ragionata
della provvedenza divina” (libro I, sez. Quarta). La storia pertanto non sarà
semplice descrizione dei singoli avvenimenti, o elenchi di personaggi celebri,
ma dovrà cogliere e descrivere il modo in cui le degnità, cioè i primi
princípi, si concretizzano nelle vicende delle singole nazioni. Le vicende
umane sono inserite in una struttura universale e ideale.
G. Vico, Princípi di una
scienza nuova d'intorno alla comune natura delle nazioni [1744], libro
II, sez. Prima, Corollari, V
Una storia ideal eterna sopra la
quale corrano in tempo le storie di tutte le nazioni, ch'ovunque da' tempi
selvaggi, feroci e fieri cominciano gli uomini ad addimestichirsi con le
religioni, esse cominciano, procedono e finiscono con quelli gradi meditati in
questo libro II, riscontrati nel libro IV, ove tratteremo del corso che fanno
le nazioni, e col ricorso delle cose umane, nel libro V.
(G. Vico, Opere filosofiche,
a cura di N. Badaloni, Sansoni, Firenze, 1971, pag. 482)