In questa
lettura Wittgenstein sostiene che la scienza è inadeguata a comprendere le
questioni vitali. “La risoluzione del problema della vita si scorge allo sparir
di essa”.
L. Wittgenstein, Trattato logico-filosofico,
trad. it. di A. G. Conte, Einaudi, Torino, 1968, pagg. 80-81
44 Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è.
45 Intuire mondo sub specie aeterni è intuirlo quale tutto – limitato –.
Sentire il mondo quale tutto limitato è il mistico.
5 D’una, risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda.
L’enigma non v'è.
Se una domanda può porsi, può pure avere risposta.
51 Lo scetticismo è non inconfutabile, ma apertamente insensato, se vuol mettere in dubbio ove non si può domandare. Ché dubbio può sussistere solo ove sussiste una domanda; domanda, solo ove sussiste una risposta; risposta, solo ove qualcosa può esser detto.
52 Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati. Certo allora non resta piú domanda alcuna, e appunto questa è 1a risposta.
21 La risoluzione del problema della vita si scorge allo sparir di esso.
(Non è forse per questo che uomini, cui il senso delle vita divenne, dopo lunghi dubbi, chiaro, non seppero poi dire in che consisteva questo senso?).
6.522 V’è davvero l'ineffabile. Esso mostra sé, è mistico.
Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991,
vol. II, pagg. 150-151