Wittgenstein
afferma che la verità di un’affermazione non corrisponde alla sua veridicità,
la quale è garantita da criteri di verifica. L’esempio del sogno raccontato.
L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche
I criteri di
verità dell’ammissione che io avevo pensato questa cosa cosí e cosí, non
sono i criteri della descrizione conforme a verità di un processo. E
l’importanza dell’ammissione vera non consiste nel fatto che essa riproduce con
sicurezza e correttamente un qualche processo. Consiste piuttosto nelle
particolari conseguenze che si possono trarre da un’ammissione, la cui verità è
garantita dai particolari criteri della veridicità.
(Supponendo che i sogni ci potessero dare informazioni importanti su colui che sogna, allora sarebbe il racconto veridico del sogno a darci l’informazione. La questione, se la memoria di colui che ha sognato lo inganni, quando, dopo il risveglio, ci racconta il suo sogno, potrebbe non sorgere; a meno che non introducessimo un criterio interamente nuovo per la ‘concordanza’ del racconto con il sogno, un criterio che distingue, qui, una verità della veridicità.)
L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche,
Einaudi, Torino, 1967, pag. 291