Tutti i moti naturali dell'anima sono retti da leggi analoghe a quelle della pesantezza materiale. Solo la grazia fa eccezione.
Bisogna sempre aspettarsi che le cose avvengano conformemente alla pesantezza; salvo intervento del sovrannaturale.
Due forze regnano sull'universo: luce e pesantezza.
Pesantezza. In genere quel che ci si aspetta dagli altri è determinato dagli effetti della pesantezza in noi: quel che noi riceviamo da loro è determinato dagli effetti della pesantezza in essi. Qualche volta (per caso) questi due fatti coincidono; spesso no.
Come mai accade che, dal momento in cui un essere umano dimostra di aver poco o punto bisogno di altro, quest'ultimo si allontana? Pesantezza.
Lear, tragedia della pesantezza. Tutto ciò che si chiama bassezza è un fenomeno di pesantezza. D'altronde, sta a indicarlo il termine di: bassezza.
L'oggetto di un'azione e il livello dell'energia che lo alimenta; cose
distinte.
Bisogna fare una data cosa. Ma dove trovare l'energia
necessaria? Una azione virtuosa può disperdersi, se al medesimo livello non c'è
energia disponibile.
Ciò che è basso e ciò che è superficiale sono al medesimo livello. Colui ama violentemente, ma bassamente: frase possibile. Ama profondamente, ma bassamente: frase impossibile.
Se è
vero che la medesima sofferenza è molto più difficile a sopportare per un motivo
elevato che per un motivo volgare (quella gente che restava in piedi, immobile,
dall'una alle otto del mattino per avere un uovo, l'avrebbe fatto molto
difficilmente per salvare una vita umana), una virtù volgare può essere, sotto
un certo riguardo, più resistente di fronte alle difficoltà, alle tentazioni e
alle sventure di una virtù elevata. Soldati di Napoleone. Da ciò l'uso della
crudeltà per mantenere o rialzare il morale dei soldati. Non dimenticarlo, in
relazione ai possibili cedimenti.
È questo un
caso particolare della legge che mette generalmente la forza dalla parte della
bassezza. La pesantezza ne è quasi un simbolo.
La medesima azione, se il movente ne è basso, è più facile che se è, invece, elevato. I moventi volgari racchiudono più energia di quelli elevati. Problema: come trasferire ai moventi elevati l'energia devoluta a quelli volgari?
Non
dimenticare che in certi momenti dei miei mal di testa, quando la crisi
cresceva, avevo un intenso desiderio di far soffrire un altro essere umano
colpendolo precisamente nel medesimo punto della fronte.
Desideri
analoghi, frequentissimi fra gli uomini.
Spesso, in quello stato, ho ceduto
almeno alla tentazione di dire parole che potessero offendere. Obbedienza alla
pesantezza. Il massimo peccato. Si corrompe così la funzione del linguaggio, che
è quella di esprimere rapporti fra le cose.
Attitudine supplicante: necessariamente debbo rivolgermi verso altro da
me, se si tratta di liberarsi da sé medesimo.
Tentare questa
liberazione mediante la propria energia personale, sarebbe fare come la mucca
che tira sulle sue pastoie e così cade in ginocchio.
Allora si
libera in sé energia, con la violenza che sempre più ci degrada. Compensazione
nel senso della termodinamica, cerchio infernale dal quale si può essere
liberati solo per volontà celeste.
L'uomo ha la
sorgente della sua energia morale all'esterno, come quella della energia fisica
(nutrimento, respirazione). Generalmente la trova: e ciò lo illude - anche nei
riguardi del proprio fisico - che il suo essere porti in sé il principio della
propria conservazione. Solo la privazione fa sentire il bisogno. E, in caso di
privazione, non gli si può impedire di dirigersi verso qualsiasi oggetto
commestibile.
C'è un solo rimedio: una clorofilla che permetta di
nutrirsi di luce. Perché, abolita questa capacità, tutte le colpe sono
possibili.
"Mio nutrimento è fare la volontà di colui che mi
manda".
Non c'è bene fuor di questa capacità.
Scendere in un
moto in cui la pesantezza non intervenga affatto. La pesantezza fa discendere,
l'ala fa salire. quale ala alla seconda potenza può fare discendere senza
pesantezza?
La creazione è provocata dal moto discendente della
pesantezza, dal moto ascendente della grazia e dal moto discendente della grazia
alla seconda potenza.
La grazia è la
legge del moto discendente.
Abbassarsi
significa salire nel senso della pesantezza morale. La pesantezza morale ci fa
cedere verso l'alto.
Una sventura
troppo grande mette un essere umano al di sotto della pietà: disgusto, orrore e
disprezzo.
La pietà scende fino a un certo livello e non al di sotto.
Come fa la carità a scendere anche al di sotto?
Quelli che
sono caduti tanto in basso hanno forse pietà di sé stessi?
(Simone Weil, La pesantezza e la grazia, da L'ombra e la grazia, Bompiani, testi a fronte)