Alano di Lille


Alano da Lille (Alain de Lille) era nato a Lille (in Francia) nel 1125 circa. Formatosi alla scuola di Chartres, egli insegnò a Parigi e a Montpellier. Negli ultimi anni della sua vita si fece monaco cistercense nell'abbazia di Cîteaux, ove morì nel 1203. Fu teologo, importante per l'aver rivendicato alla teologia una dignità pari a quella delle altre scienze. Opere letterario- filosofiche sono Pianto della natura (De planctu naturae) in prosa e versi, e Anti Claudianus (Anticlaudianus) in versi, in cui concepisce la natura secondo i modi neoplatonisti della scuola di Chartres, e la raffigura allegoricamente come portatrice di armonia e dell'ordine stabiliti dal creatore, ma continuamente violati dagli uomini che cedono ai vizi. I suoi modelli letterari sono desunti da Boezio (La consolazione della filosofia) e Platone (Timeo), ma anche dalla mistica ebraica (in particolare l'allegoria del carro, nell'Anti Claudianus). Della vita di Alano di Lille (anche noto come Alanus ab Insulis) si sa in realtà ben poco. Probabilmente prese parte al Concilio Laterano nel 1179; in seguito stabilì la sua residenza a Montpellier (talvolta viene chiamato Alanus de Montepessulano), visse per qualche tempo al di fuori delle mura di ogni monastero ed infine si ritirò a Citeaux, dove morì nel 1202. Egli conobbe una fama assai diffusa durante la sua vita e la sua conoscenza, più diversificata che profonda, gli guadagnò il soprannome di Doctor universalis. Tra le sue numerose opere, due poemi lo elevano ad un posto di rilievo tra gli autori della letteratura latina medievale. Uno di questi, il De planctu naturae (Il pianto della natura), è un’ingegnosa satira dei vizi dell’umanità; l’altro, l’Anticlaudianus, è un trattato di morale, la cui forma richiama il pamphlet di Claudiano contro Rufino, è scritto in versi gradevoli e in un latino di relativa purezza. Come teologo, Alano di Lille prese parte alla reazione mistica della seconda metà del XII secolo d.C. contro la filosofia scolastica. Il suo misticismo, comunque, è ben lontano da essere assoluto come quello dei membri della Scuola di San Vittore (Ugo e Riccardo soprattutto). Nell’Anticlaudianus egli opera una sintesi di questo tipo: la ragione, guidata dalla prudenza, può senz’altro aiuto scoprire la maggior parte delle verità della fisica; per l’accesso alle verità religiose deve invece affidarsi alla fede, giacchè senza il suo appoggio non può pervenire a verità alcuna. Questa regola è completata nel suo trattato, Ars catholicae fidei, come segue: la teologia stessa può essere dimostrata dalla ragione, sicchè fede e ragione non confliggono, ma anzi si integrano l’un l’altra. Alano azzarda persino un’applicazione immediata di questo principio, e prova a dimostrare geometricamente i dogma definiti nel Credo, compiendo un’operazione per molti versi spericolata (specie se consideriamo l’epoca in cui egli ha operato). Questo audace tentativo è del tutto fittizio e fondato su null’altro che parole, ed è soltanto l’impiego di vari vocaboli non utilizzati in tale contesto (assioma, teorema, corollario, ecc.) a dare al suo trattato una parvenza d’originalità. Alano di Lille è stato spesso confuso con altri "Alano", in particolare con Alano l’arcivescovo di Auxerre, Alano l’abate di Tewkesbury, Alano di Podio, ecc. Gli sono stati attribuiti alcuni avvenimenti delle loro vite, così come alcune delle loro opere: per questo motivo la Vita di San Bernardo dovrebbe essere attribuita a Alano di Auxerre e il Commentario su Merlino ad Alano di Tewkesbury. Il filosofo di Lille non è neanche l’autore di un Memoriale rerum difficilium, pubblicato sotto il suo nome; e vi sono inoltre fortissimi dubbi sul fatto che il Dicta Alani de lapide philosophico sia frutto della sua penna. D’altro canto, sembra ora essere praticamente dimostrato che Alano di Lille sia l’autore dell’ Ars catholicae fidei e del tratto Contra haereticos. Dal punto di vista teologico, Alano equipara la dignità della teologia a quella delle altre scienze: le verità teologiche sono dedotte da alcuni princìpi o regulae fidei in modo rigoroso. Tra le sue opere teologiche vanno citate: Summa "Quoniam homines"; De fide catholica contra haereticos, il cui intento era quello di confutare le dottrine dei càtari albigesi, dei valdesi, degli ebrei e dei mussulmani. Sulla scia di Boezio, Alano formula il progetto di una teologia come scienza, costituita su assiomi propri ed esposta in ordine deduttivo, cui darà esecuzione con il trattato Regulae de sacra theologia. A partire da una massima immediatamente evidente di impronta neoplatonica ("Monas est qua quaelibet res est una": "La monade è ciò per cui ogni cosa è una"), Alano deduce i diversi momenti della realtà. Di incerta attribuzione tra Alano e Nicolas d'Amiens il De arte catholicae fidei, procede analogamente alle Regulae per definizioni, postulati e assiomi, nell'intento di fornire una tecnica della giustificazione razionale della fede cristiana, valida per ogni essere razionale.


PASSI DALLE OPERE DI ALANO SULLA NATURA

Sommo padre, Dio eterno, forza viva,

unica forma di bene, via del giusto, sede dell’onesto,

fonte del vero, sole della giustizia, asilo di pietà,

principio e fine, modo, misura, suggello,

causa delle cose, ragione immanente, profonda Noûs,

sapienza vera, autentica luce ignara delle tenebre,

origine somma, perfetta bellezza del mondo, vita perenne,

che governi le cose create e coordini

quelle che verranno, fai vivere ciò che nasce,

riporti ogni cosa ad un ordine numerico, dando consistenza

a ciascuna cosa in virtù del peso che le conferisci,

e tieni tutto quanto fermo ad una misura costante,

tu che realizzi le specie delle cose

e l’ombra del mondo sensibile […]

(Alano di Lilla, Anticlaudianus, V, 278-305)

 

Figlia di Dio e madre delle cose,

vincolo del mondo e suo stabile nesso,

bellezza della terra, specchio delle cose che passano,

luce del mondo;

pace, amore, virtù, governo, potere,

ordine, legge, fine, via, guida, origine,

vita, luce, splendore, forma, immagine,

regola del mondo;

tu che governi con le tue redini il mondo,

che stringi d’un nodo concorde tutte le cose

che tu hai stabilito, e col cemento della pace

unisci cielo e terra;

tu che applichi le idee pure di Noûs

e forzi ogni specie di esseri,

tu che rivesti di forme la materia e con le tue dita

dài forma alla forma;

(Alano di Lilla, Liber de planctu naturae)

 

 



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