L'ANIMA E IL VIVENTE

Vediamo ora il pensiero di Aristotele a riguardo del vivente e dell'anima : Aristotele ha scritto parecchi libri a riguardo : "Historia animalium" , "De partibus animalium" , "De generatione animalium" , "Parva naturalia" , "De motu animalium" ... Le opere biologiche sono importanti perchč i concetti fondamentali della metafisica derivano da qui in Aristotele . Il concetto di movimento , per esempio , č particolarmente evidente nel mondo naturale . La riproduzione degli animali deve avergli dato lo spunto per formulare la teoria della privazione forma , acquisizione forma , sostrato ... Le realtŕ viventi sono realtŕ fisiche e quindi dotate di materia e forma : nella fattispecie la materia e la forma di cui č composto un sinolo vivente sono quelle che comunemente chiamiamo anima e corpo . L'anima non č una realtŕ fisica ultima : č fatta di materia e forma . Sono dotati di anima gli uomini , gli animali e le piante . L'anima č la forma particolare che hanno gli esseri viventi . Questo significa che non c'č una differenza qualitativa radicale tra le cose inorganiche e gli esseri viventi , c'č solo una differenza quantitativa : l'anima non č altro che un tipo di forma particolarmente complesso . Facciamo un esempio : anche gli elementi hanno forma : la forma della terra č l'essere fredda e secca . Se metto insieme alcuni o tutti e 4 gli elementi ottengo una realtŕ complessa . Significa aggiungere sempre aspetti formali nuovi : la terra ha solo quei 2 aspetti formali , se mescolo con alcuni dei 4 elementi ottengo una realtŕ complessa e composta : ottengo un tessuto ; se aggrego tessuti diversi posso ottenere un organo . Allora significa aggiungere sempre aspetti formali nuovi . Se prendo un pň di muscolo , un pň di tessuto tendineo ed un pň di tessuto osseo ottengo per esempio una mano : non č la stessa cosa che i tessuti di cui č fatta : c'č un elemento formale in piů . C'č una differenza : a livello di elemento l'aspetto formale di quelli che abbiamo detto ; a livello di tessuti etc. l'elemento formale che si aggiunge č il modo in cui sono combinati : i tessuti da Aristotele vengono chiamati parti OMEOMERE , cioč sono parti che quando vengono divise sono costituite della stessa materia : se divido un muscolo in 2 parti , ottengo 2 parti di muscolo . Significa "parti simili" . Se invece ho una mano , che č la combinazione di tessuti ed č un ORGANO , essa si chiama parte non omeomere , non simili tra loro : se divido una mano , non ottengo 2 mani , bensě piů tessuti differenti . Se metto insieme diversi organi ottengo un SISTEMA (ad esempio il sistema nervoso , o quello respiratorio) e se invece unisco tutti i sistemi ottengo un ORGANISMO complesso . Aristotele dice che l'anima č " l'atto puro di un corpo che ha la vita in potenza " : in un corpo costituito da tessuti , organi e sistemi , l'anima č la forma di quel corpo lě , non di un corpo qualsiasi , ad esempio un libro che non ha la struttura adatta per avere un'anima . Tutte le cose hanno una forma , ma solo le cose strutturate in maniera complessa (complessa = capace di svolgere tante funzioni diverse ; una penna non puň fare che cadere ; un corpo vivente , una pianta , svolge diverse funzioni) hanno un'anima ; questo consente ad Aristotele di negare la reincarnazione dell'anima , che invece sosteneva Platone : la trasmigrazione presupponeva che ogni anima potesse starsene da sola ; e poi non puň andare da qualsiasi parte l'anima : per Platone l'anima poteva finire in un corpo femminile , nel corpo di un animale ... Questo per Aristotele č impossibile perchč un'anima č strettamente connessa ad un corpo : la forma vale solo per un corpo . Per Platone anima e corpo sono due cose distinte , una abita nell'altra : per Aristotele l'anima non č una sostanza , č una forma : la sostanza č solo il sinolo materia-forma . Di conseguenza viene negata la trasmigrazione delle anime , dove ogni forma andava in ogni corpo ; ma viene anche negata l'immortalitŕ dell'anima : se l'anima č la forma di un corpo vivente , quando il sinolo si rompe , la forma non puň vivere da sola (solo quella divina puň) : essa vive solo calata nella materia . Certo abbiamo detto che la forma uomo non muore quando muore il singolo uomo : continua ad esistere in tutti gli altri uomini . Non si puň perň parlare di sopravvivenza individuale . Abbiamo giŕ visto che il mondo aristotelico č dominato dal finalismo , che emerge soprattutto nel mondo biologico : i cavalli hanno gli zoccoli per poter camminare su determinati terreni . Il finalismo non č perň perfetto : č un pň come per Platone : c'č di mezzo la materia che interferisce : č quella cosa priva di forma necessaria a far realizzare le forme ; per Aristotele vale ancora di piů che per Platone che le forme per esistere abbiano bisogno della materia : per Platone infatti c'erano le idee che esistevano di per sč . La materia fa sě che le cose materiali siano destinate a morire . E' con Aristotele che la parola ULE (materia) assume il significato di materia : essa infatti prima significava legname ed aveva la stessa derivazione del latino "silva" , senza la v e la s : il legname suggerisce proprio l'idea di materiale da costruzione . Tutto quel che nasce č destinato a perire ; certo č vero che "la natura non fa nulla invano" , come ripete sempre Aristotele , tutto č finalizzato ; tutto č dotato di forma e quindi tutto č bello per Aristotele anche l'insetto piů ripugnante ha una sua forma e quindi va apprezzato . Va perň detto che la natura puň fare tutto , ma con quello che ha a disposizione : Aristotele č convinto che nel metabolismo degli esseri viventi si producano materiali di scarto : tra di essi Aristotele annovera pure le produzioni di carattere corneo : le unghie , i capelli : non vengono prodotte per un fine ; ci sono anche produzioni casuali : ma la natura per quanto puň usa tutto ciň che ha a disposizione : ha a disposizione questi scarti e lei li usa per i capelli e le unghie . Non tutto quindi č finalizzato : utilizzando ciň che ha a disposizione la natura fa del suo meglio , ma non sempre ci riesce . Ad esempio : la riproduzione č un processo finalistico (dare la forma paterna) : se tutto funzionasse bene i figli sarebbero tutti maschi : ma dato che la materia č elemento di imperfezione , puň succedere che nascano femmine o bambini difettosi . Puň succedere che non assomigli al padre , nč a nessun parente : quando la forma non riesce a dominare la materia allora si verificano questi casi . Non c'č un salto netto tra mondo vivente e mondo non vivente , cosě come non c'č un salto netto tra mondo vivente superiore (uomini) e mondo vivente inferiore (piante , animali): entrambe sono costituiti dal sinolo materia-forma . E' interessante il fatto che Aristotele credesse nella generazione spontanea : credeva che gli animali superiori si riproducessero in maniera sessuata , mentre che gli esseri inferiori (come i piccoli insetti) si generassero spontaneamente : Aristotele non era in grado di vedere che in realtŕ si riproducono con le uova , le larve ... Lui ipotizzava che l'energia del sole fosse in grado di far passare in certe occasioni dal mondo inorganico al mondo organico . Diceva che nelle acque stagnanti riscaldate dal sole potevano generarsi organismi viventi . Ovviamente questa idea si basava sul fatto che non ci fosse un salto netto tra mondo organico e mondo inorganico : era solo una differenza di complessitŕ . Naturalmente Aristotele aveva torto , come spesso accadeva (Aristotele va ricordato che non era riuscito a capire che cosa fossero effettivamente i fossili) : si scoprě nel '600 che in realtŕ c'erano le uova , la larve e quant'altro mediante un esperimento : misero della carne in un barattolo privo di contatti con l'esterno : la carne andň in putrefazione , ma non nacquero gli organismi perchč gli insetti non poterono depositare le larve . Nel '600 perň si arrivň ad una conclusione giusta in merito alle circostanze , perň in generale meno giusta di quanto si possa pensare : veniva negata ogni forma di passaggio dal mondo inorganico a quello organico , come se il mondo organico fosse differente qualitativamente . In realtŕ non č cosě : la scienza moderna ci suggerisce che in qualche situazione questo passaggio si č verificato . Aristotele non aveva concettualmente torto : l'idea di fondo era giusta . Questo consente di dire che certe cose che per un verso sono progresso , per un altro non lo sono e viceversa . Dunque abbiamo detto che gli organismi viventi hanno un'anima : Platone aveva parlato di 3 parti dell'anima (la biga alata) : Aristotele fa un discorso che presenta analogie con quello platonico , ma che in realtŕ č diverso : non parla di 3 parti dell'anima , ma di tipi diversi di anima , alcuni piů semplici , altri piů complessi . I piů semplici presentano determinate funzioni , quelli piů complessi presentano accanto alle funzioni piů semplici possedute dagli altri , alcune funzioni piů complesse . Aristotele parla di tre tipi di anima : 1) VEGETATIVA 2) SENSITIVA 3) INTELLETTIVA . Apparentemente sembra che parli di 3 anime diverse : in realtŕ sono 3 tipologie di anime dotate alcune di poche funzioni , altre di piů funzioni . In sostanza lui divide i vegetali dagli animali , dall'uomo . I vegetali hanno l'anima vegetativa ; non possiede nč le funzioni intellettive nč quelle sensitive (alle quali sono connesse le funzioni del movimento) : la pianta ha solo la funzione vegetativa , si nutre , cresce e si riproduce . Sono anime vegetative perchč hanno solo l'anima vegetativa . Gli animali possiedono altre funzioni , per cui la loro anima č sensitiva : ma attenzione , l'anima sensitiva oltre a possedere le funzioni vegetative possiede ulteriori funzioni . L'anima sensitiva fa sě che gli animali mangino , crescano , si riproducano (come le piante) ma in piů provino sensazioni ed abbiano (di conseguenza) il movimento perchč solo l'animale sentendo che lŕ c'č il cibo si muove per prenderlo . L'uomo ha l'anima intellettiva : non č un'anima che si aggiunge , č solo un'anima piů complessa : possiede le funzioni vegetative (come piante e animali) , quelle sensitive (come gli animali) ed in piů possiede la funzione intellettiva , la capacitŕ di ragionare ed universalizzare : scire per causas e generalizzare . Le anime si distinguono quantitativamente e non qualitativamente . E' interessante notare che queste anime vengano chiamate con la funzione che le contraddistingue dalle altre : l'anima sensitiva possiede anche le funzioni vegetative , ma ciň che caratterizza l'animale č il fatto di provare sensazioni . Cosě l'anima intellettiva caratterizza l'uomo per la facoltŕ di ragionare : vuol dire che l'uomo non č caratterizzato dal fatto di vivere , ma di pensare . Il pensare č l'essenza dell'uomo . Infatti č quello che lo contraddistingue dagli altri animali : č un animale razionale .

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