Jean Baudrillard, Lo spirito del terrorismo, Cortina Editore, Milano, 45 pagine.
Con l’attentato dell’11 settembre 2001, ci si trova di fronte ad un evento storico, che imprime una svolta considerevole ai fatti mondiali…
Ma, come saggiamente consiglia l’autore, è opportuno fare una pausa di riflessione….
In particolar modo, si rende necessario capire il gioco di responsabilità che sta dietro a tutto questo.
Baudrillard asserisce con piena convinzione che è la “potenza insopportabile” degli Stati Uniti che ha provocato l’attentato…già, perché le Torri Gemelle appaiono come il simbolo di una potenza definitiva, di un Impero, che ingloba (o comunque intende inglobare) tutto dentro di sé, in un processo di fagocitosi geo-politica.
E, dunque, il processo è fisiologico:di fronte ad una massiccia concentrazione e monopolizzazione del potere è naturale che si operi quello che l’autore chiama “transfert terroristico di situazione”, strumento di vendetta di chi è stato soffocato dal Sistema.
Attualmente è in corso la “quarta guerra mondiale”, una guerra che rompe gli schemi delle guerre passate, poiché ora (fermo restando unicamente che la posta in gioco è sempre la libertà e l’assenza di condizionamenti) lo scenario che si presenta ai nostri occhi è “il mondo stesso che resiste alla mondializzazione”…vale a dire una resistenza continua all’accentramento del potere, resistenza compiuta non solo colpendo concretamente, facendo vittime concrete e reali, colpendo bersagli reali e palpabili, bensì, in certo qual modo, idealizzando allo stesso tempo queste azioni, essendo consci della convinzione di stare al contempo colpendo un simbolo, anche (e soprattutto) mediante l’auto-immolarsi…
Questo è, secondo Baudrillard, l’autentico spirito del terrorismo…azioni concrete, dunque, ma allo stesso tempo cariche e pregne di autentico simbolismo.
Tuttavia, ci si trova davanti ad un terrorismo nuovo, in quanto vengono utilizzate anche le armi della potenza dominante e, soprattutto, i terroristi si sono serviti della più banale quotidianità per nascondersi agli occhi del mondo, per poi, un bel giorno, agire come delle perfette macchine per uccidere, come delle bombe a tempo, con l’unica differenza, rispetto alle potenze occidentali, che gli attentatori sono disposti (anzi ansiosi) di sacrificarsi, di annullarsi, disprezzando la loro stessa vita in nome di un ideale, immolandosi per esso.
Hanno poi sfruttato il potere dei media e il potere dell’immagine in particolare, facendo in modo che l’attentato fosse sotto gli occhi del mondo intero, affinché tutti potessero sapere e soprattutto affinché tutti fossero colpiti da questa irruzione del reale all’interno del mondi virtuale dei media, con tutte le ripercussioni che ci sono successivamente state anche in ambito economico e finanziario.
Illuminante è la considerazione del filosofo sul sistema liberale occidentale:”…l’idea di libertà, idea nuova e recente, sta già scomparendo dai costumi e dalle coscienze, e la mondializzazione liberale sta per realizzarsi in forma esattamente inversa:quella di una mondializzazione poliziesca, di un controllo totale, di un terrore sicuritario. La deregulation finisce in un massimo di vincoli e restrizioni, equivalente a quello di una società fondamentalista”.
E certamente, non avendo alcuna intenzione di cambiare i programmi politici, il Sistema altro non può fare se non rispondere con la guerra.