Non sono Cristo né un filantropo, vecchia, sono tutto il
contrario di un Cristo, e la filantropia mi sembra una cosa da … (parola
illeggibile); per le cose in cui credo lotto con tutte le armi a mia
disposizione e cerco di lasciare a terra l'altro, invece di lasciarmi mettere in
croce o in qualsiasi altro luogo. Riguardo allo sciopero della fame sei
completamente fuori strada: l'abbiamo incominciato due volte, durante il primo
hanno liberato 21 dei 24 detenuti, nel secondo hanno annunciato che avrebbero
scarcerato Fidel Castro, il capo del movimento; questo avverrà domani. Se
accadrà quello che hanno promesso, rimarremmo solo in due in carcere. Non voglio
che tu creda, come insinua Hilda, che i due che rimaniamo siamo i sacrificati,
siamo semplicemente quelli che non hanno i documenti in regola e per questo non
possiamo usufruire delle agevolazioni di cui hanno beneficiato i nostri
compagni, I miei progetti sono di andarmene nel paese più vicino che mi dia
asilo, cosa difficile data la fama internazionale che mi hanno affibbiato, e lì
essere pronto per quando sarò necessario. Ti ripeto che probabilmente non potrò
scrivere per un periodo più o meno lungo. Quello che veramente mi abbatte è la
tua mancanza di comprensione in tutto questo, e i tuoi consigli sulla
moderazione, l'egoismo ecc., cioè le qualità più esecrabili che possano esserci
in un individuo. Non solo non sono moderato ma cercherò di non esserlo mai, e
quando riconosca in me stesso che la fiamma sacra ha lasciato il posto a un
timida fiammella votiva, il meno che potrò fare sarà mettermi a vomitare sulla
mia stessa merda. Riguardo al tuo cosiddetto moderato egoismo, cioè,
l'individualismo meschino e vigliacco, secondo le virtù di XX (1), devo dirti
che ho fatto molto per liquidarlo, non precisamente quel tipo ingrato,
pusillanime, ma l'altro, il bohemien, incurante del prossimo e pieno del
sentimento di autosufficienza per la falsa coscienza o meno della mia stessa
forza. In questi giorni di carcere e nei giorni precedenti dell'addestramento,
mi sono identificato totalmente con i compagni della causa. Mi ricordo di una
frase che un giorno mi parve stupida o almeno strana., che faceva riferimento
all'identificazione assoluta tra tutti i membri di un corpo combattente, dove al
concetto di io si sostituiva quello di noi. Era una morale comunista e,
ovviamente, può sembrare un'esagerazione dottrinaria, ma realmente era (ed è)
bello poter sentire quella emozione tra noi… (Le macchie non sono gocce di
sangue, ma succo di pomodoro) (2) Sbagli profondamente nel credere che dalla
moderazione o dal "moderato egoismo" saltino fuori grandi scoperte o capolavori
d'arte. Per tutte le grandi opere è necessaria la passione, e per la rivoluzione
sono necessarie la passione e l'audacia in grandi dosi, cose che abbiamo come
esseri umani. Un'altra cosa strana che noto in te è il continuo riferimento a
Tata Dios, mi auguro che non ritorni alla tua congregazione giovanile. Ti dico
anche che la serie di S.O.S. che hanno lanciato non è servita a niente: Petit se
l'è fatta sotto, Lezica si è defilato e ha fatto a Hilda (al contrario dei miei
ordini) un sermone sugli obblighi dell'esiliato politico. Raúl Lynch si è
comportato bene, da lontano, e Padilla Nervo ha detto che erano ministeri
diversi. Tutti potevano aiutare ma a condizione che io abiurassi i miei ideali:
non credo che voi preferiate un figlio vivo e Barabba a uno morto in qualsiasi
parte del mondo compiendo quello che egli considera il suo dovere. Le trattative
di aiuto ci mettono tutti ancora più in difficoltà… Inoltre, è sicuro che aver
pagato il conto con Cuba me ne andrò via in qualsiasi altro posto, perché è
altrettanto sicuro che impiegato in un ufficio o in un clinica di malattie
allergiche mi sentirei perduto. Con tutto questo mi sembra che quel dolore, il
dolore di una madre che si incammina nella vecchiaia e che vuole suo figlio
vivo, deve essere rispettato, e io ho l'obbligo di prendermene cura, e
soprattutto ho voglia di prendermene cura; mi piacerebbe vederti non solo per
consolarti ma anche per consolarmi delle mie sporadiche e inconfessabili
nostalgie. Vecchia mia, ti bacia e ti promette di vederti presto, se non ci sono
novità, tuo figlio il CHE
Alla fine del testo il padre sottolinea: "Ho la certezza che il carcere finì
per definire totalmente la personalità di Ernesto. In questa carte egli si
definisce con precisione: è un rivoluzionario con la sua fiamma sacra. Fa anche
una profonda autocritica quando riconosce che in un determinato momento era
stato un bohemien privo di preoccupazioni e presuntuoso".
(1) Persona di nostra amicizia.
(2) Si riferisce a due piccole macchie rosse contenute nella lettera.
INDIETRO