«Socrate: "Vuoi allora che poniamo due specie di persuasione, l'una dovuta alla credenza non accompagnata da sapere, l'altra frutto di scienza?"
Gorgia: "Senz'altro!"
Socrate: "Ma quale delle due specie di persuasione è quella dovuta alla retorica nei tribunali e nelle altre riunioni pubbliche in relazione al giusto e all'ingiusto? La persuasione da cui proviene il credere non accompagnato dal sapere, o l'altra specie di persuasione, quella dovuta al sapere?"
Gorgia: "Evidentemente, Socrate, quella da cui si genera la credenza."
Socrate: "La retorica, dunque, a quanto pare, è sul giusto e l'ingiusto, fattrice di persuasione fondata sul credere e non di persuasione fondata sull'insegnamento.
Gorgia: "Sì"
Socrate: "Neppure il rètore, dunque, è maestro nei tribunali e nelle altre pubbliche riunioni per ciò che riguarda il giusto e l'ingiusto, ma suggerisce solo una certa credenza. D'altra parte, in sì breve tempo, non potrebbe certo veramente istruire tanto grande massa di gente su tanto alte questioni.
Gorgia: "Evidentemente no!"».
(Platone, "Gorgia")