1) Tutti gli uomini hanno diritto a migrare per cercare una nuova casa. Se fossimo africani, una terra devastata da decenni di capitalismo occidentale sfrenato, faremmo lo stesso.
2) Tutti gli Stati hanno il diritto di decidere chi fare entrare o meno all’interno dei propri confini nazionali. Guai se non fosse così, regnerebbe il caos.
3) Chiunque ha il diritto di violare le leggi di uno Stato (senza stare qui a sindacare se queste leggi siano giuste o ingiuste) o forzare il blocco navale per perseguire un’azione morale ritenuta giusta. Ma in questo caso è ovvio che se ne pagheranno le conseguenze a livello legale.La confusione nata attorno alla SeaWatch nasce dalla pericolosa sostituzione di “morale” con “legale”. Possiamo discutere se sia giusto, umanamente, accogliere tutti gli africani entro i nostri confini nazionali (ricordiamoci, anche in questo caso occorre trovare una giustificazione valida a questa norma morale) ma le leggi degli Stati, tra cui il codice marittimo e quelle che disciplinano le norme sul confine, vanno rispettate. Se la morale (l’ethos) prendesse il sopravvento sulla legge (nomos) lo Stato diventerebbe ideologico e totalitario, perchè animato da un “principio superiore” rispetto alla legge, di cui si pretende la verità e dunque la fondatezza.
Ricordiamoci che è molto difficile (impossibile?) asserire la verità o la giustezza delle norme morali.
Un pensiero ai parlamentari del PD che hanno dormito sulla nave. Con la crisi del lavoro che c’è in Italia mi aspetterei che facessero altrettanto con le fabbriche in chiusura, o che compiessero gesti forti per difendere i diritti dei lavoratori. Ma questa sinistra pro-immigrazione non ha ormai più niente della sinistra autentica, anti-capitalistica.
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Luca Pantaleone, filosofo e scrittore, www.lucapantaleone.com