Cari amici,
questa è una annotazione del tutto secondaria e poco rilevante, che ruberà pochi secondi della vostra giornata, ma credo io debba, per onestà, pubblicarla e renderla a voi nota.
Facebook ha disattivato in modo permanente i miei due profili (una pagina con 5000 amici e la seconda, quella PUBBLICA, che ne contava più di 4000) perché, A SUO DIRE, avrei violato gli Standard della community.
Non un BLOCCO temporaneo di qualche ora o di qualche giorno, ma l’eliminazione e quindi la cancellazione definitiva.
Chi mi conosce sa che questi cosiddetti ‘’standard’’ non li ho mai violati, e non perché sia suddito di Zuckerberg e della cripto liberalità che propinano queste piattaforme. Scrivo ciò che voglio senza però scadere in turpiloquio o cose simili e, visto che sui social non è prevista una elaborazione analitica articolata, ampia e dettagliata, faccio abbondante uso di ironia e sarcasmo.
Eppure, disattivare in modo permanente due profili presuppone dei motivi gravissimi.
Mi è stato detto che, di solito, si viene ‘’segnalati’’ da qualche navigatore che si erge a poliziotto della rete. Tuttavia, in questo caso, poco conta se sia stato qualcuno a segnalarmi (… magari qualcuno che inneggi quotidianamente alla democrazia e alla libertà, ai diritti di tutti, delle minoranze, bla,bla,bla…) e francamente poco me ne importa. Ciò che ritengo offensivo è il provvedimento preso.
Il fatto che io non possa utilizzare Facebook e Messenger è – ripeto -di per sé irrilevante, una inezia, se non fosse che tali strumenti mi sono utili per essere aggiornato su libri in uscita, presentazioni, convegni, articoli e su tutto quanto attiene alla elaborazione delle idee e al mondo della cultura. Strumenti che uso anche per diffondere le mie idee, magari ordinarie e modeste nei contenuti e nella forma, ma certamente antiteche al Pensiero Unico Globale.
Sto provando da più di due settimane a far valere le mie ragioni ma combattere contro questa nuova forma di totalitarismo è davvero sfiancante.
Forse metterò mano ad un nuovo profilo… non lo so!
So per certo che essere cacciati da una comunità, seppur virtuale, essere giudicati da questa nuova forma di totalitarismo, mi provoca una smisurata irritazione che sottopongo alla vostra analisi e al vostro giudizio.
PS: Dovevo dirvi queste cose di infima importanza per me e per voi, perché con tanti mi sentivo quotidianamente e all’improvviso sono stati tagliati i ponti… mio malgrado.
A presto
L.I.