Libri di Diego Fusaro

Circola già da tempo un manifesto del World economic forum legato alla famosa agenda 2030. Sul manifesto si vede un ragazzo sorridente accompagnato da una scritta che grossomodo recita così: 2030, non possiedo più nulla e sono felice. Si tratta a tutti gli effetti del tableau de bord delle classi dominanti, vale a dire del blocco oligarchico neoliberale no border. Quel che stupisce non è l’obiettivo delle classi dominanti, che da sempre mirano a dominare il mondo e a produrre una concentrazione del potere della ricchezza potenzialmente illimitata. Stupisce invece l’atteggiamento inebetito del giovane che fa vanto della propria miseria, dell’essere stato espropriato di tutto nel 2030. È un esempio da manuale di resilienza, cioè di sopportazione con ebete euforia, quella che piace al potere. Ti portano via tutto e tu, anziché rivoltarti, ringrazi con inebetito sorriso sulle labbra. Il potere – da Draghi a Schwab – ci vorrebbe resilienti, cioè disponibili a subire tutto in silenzio. Noi dobbiamo invece essere ribelli, riprendendoci in mano il nostro destino e agendo in nome di desideri di migliori libertà. Il nostro modello non deve essere Paperino, che prende un sacco di botte e va sempre avanti come se nulla fosse, senza mai mettere in discussione il mondo che quotidianamente lo umilia. Il nostro paradigma di riferimento deve invece essere Spartaco, che rivendica con coraggio e con la schiena dritta il proprio sacrosanto diritto di spezzare catene.