Lieto e onorato: ho ricevuto oggi ben due attacchi durissimi in poche ore dai cani da guardia del pensiero unico politicamente corretto. Due giornali in rete per gente di una certa Kual Kultura, amici del mondialismo e mandarini del capitale. Non si tratta di critiche argomentate e tese a favorire il dialogo. Non si tratta di confutazioni rientranti nell’etica del discorso (Habermas). No. Si tratta di latrati, di puro livore, di rabbia scomposta, di insulti senza freno né meditazione. Che offendono il soggetto che li ha formulati ben più dell’oggetto cui sono rivolti. Forme della distruzione della ragione, avrebbe detto Lukàcs. Li ringrazio vivamente per lo spazio – tantissimo – dedicatomi. Faccio garbatamente notare che, nella foga e nella rabbia, hanno dimenticato che, così facendo, danno ulteriore visibilità alle nostre tesi controcorrente e, inoltre, ridicolizzano se stessi, ché dimostrano di non avere tesi e argomenti, ma solo rabbia e livore. Grazie, dunque. Andiamo oltre, con Don Chisciotte: “ci abbaiano, Sancho; segno che stiamo cavalcando!”.