Anarchici che si commuovono per il banchiere Draghi…
Paolo Virzì, nel corso della trasmissione “Propaganda”, ha sostenuto di essere un anarchico di Livorno che si commuove al cospetto del banchiere Mario Draghi. Con ciò, abbiamo una fotografia assai precisa del rapporto tra intellettuali e potere dominante. Del resto, che una anarchico ami il potere della civiltà dei consumi forse non è neppure paradossale: non è forse vero che, come ricordava Pasolini, nulla è oggi più anarchico del potere? Infatti, il turbocapitalismo di libero costume e libero consumo si basa sulla deregolamentazione integrale, sia economica sia antropologica. E finisce così paradossalmente per intrecciarsi con le istanze anarchiche di una sinistra che finisce ancora una volta per essere interamente allineata all’ordine dominante.