Meloni al governo: il trionfo del neoliberismo, non del fascismo
Le tragicomiche sinistre fucsia neoliberali hanno già iniziato la pittoresca commedia dell’ululare contro il presunto ritorno del fascismo in Italia. Un canovaccio vecchio e collaudato, grazie al quale la sinistra arcobaleno delegittima gli avversari politici e conserva la propria identità altrimenti inesistente: l’antifascismo in assenza di fascismo è l’alibi per la new left per non essere anticapitalista in presenza di capitalismo. La verità tuttavia sta nel fatto che Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni non hanno niente a che vedere con il fascismo, poiché rappresentano semplicemente il neoliberismo atlantista e mercatista nella sua variante bluette, rispetto alla quale la sinistra non è che la variante fucsia. Si tratta insomma delle due ali dell’aquila neoliberale o, se si preferisce, del monopartitismo competitivo del turbocapitalismo. Con effetti davvero tragicomici: la destra bluette accusa la sinistra fucsia di essere comunista, e la sinistra fucsia accusa la destra bluette di essere fascista. In realtà sono semplicemente entrambe neoliberali, rappresentano ugualmente il medesimo.